is there a cure for me at all ?

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    outfit • 19 years old • about him

    Dopo lo spiacevole - okay, forse neanche troppo - episodio di una settimana prima con Donovan non c'erano stati più contatti ravvicinati fra noi. In detenzione mi ero preoccupato di sedermi il più possibile lontano da lui e non fu così difficile. Mi capitò più volte di incrociare il suo sguardo nei corridoi o di fermarmi a fissarlo - okay, vogliamo dire mangiarlo con gli occhi? - ma non mi avvicinai mai a lui e lui non si avvicinò a me. Lo ringraziai mentalmente per tutto ciò, ma più che altro per il fatto che apparentemente si era tenuto per lui quelle pericolosissime informazioni che ora possedeva su di me. Finchè lo avrebbe fatto, io avrei fatto lo stesso con lui. Non mi interessava nemmeno alimentare dei pettegolezzi su di lui, anche perchè la sua posizione nella piramide sociale del college era più o meno a livello dei tunnel sotterranei e dubitavo potesse scendere ancora più in profondità. In ogni caso, sarebbe stato solamente malvagia come cosa. Il problema di quella settimana, più che altro, era stato quello di non pensare all'invito piuttosto esplicito che mi aveva rivolto prima che io me ne andassi, quel pomeriggio dopo la detenzione. Mi ero più volte chiesto se era stato davvero serio o se aveva detto tutto ciò solo per tenermi testa e dare aria alla bocca e mi scoprii più e più volte a pensare alle sue mani sul mio corpo, che toccavano ogni singolo centimetro della mia pelle, che stringevano il mio cazzo e- basta. Ogni volta che ci pensavo era sempre peggio.
    Fortunatamente però, ora di venerdì sera, mi ero quasi dimenticato di tutta la faccenda. Quella volta io e il mio gruppetto avevan optato per andare a questa festa organizzata da un ragazzo dell'ultimo anno: un po' pazzo, ma decisamente simpatico. Si trovava in questo locale in centro a Cambridge, ad ingresso ovviamente riservato. Era la tipica festa tipo college americani, avete presente? Bicchieri in plastica rossi rossi, un sacco di alcol, un sacco di tette e della musica piuttosto penosa, ma divertente. Eravamo lì ormai da due ore e ci eravamo praticamente appropriati dei divanetti che c'erano nella saletta più piccola. Chelsea era seduta sulle mie gambe e stava continuando, ormai da qualche minuto, a baciarmi il collo. Le accarezzai i fianchi e le sussurrai un veloce "ti amo" nell'orecchio, che sapevo benissimo avrebbe apprezzato. Quella sera avremmo scopato, era sicuro come l'oro.

    STARRING GRANT GUSTIN AS HUNTER WILLIAM FITZPATRICK CREATED BY DANNY ©
     
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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Ciò che avevo chiesto ad Hunter era stata probabilmente la cosa più imbarazzante che avessi mai cheisto a qualcuno in vita mia e in quei giorni non avevo fatto altro che pensare assiduamente a quella mia proposta. Non ero mai andato con un uomo e benchè fosse un mio peccato desiderio, le parole cavevo usato non erano di certo le migliori pe rchiedere una cosa così delicata ad una persona. Per di più poi non avevo mai chiesto a nessuno di fare sesso, insomma, ci si arrivava da soli senza bisogno di proposte. In quell'arco di lunga settimana io ed Hunter non ci eravamos cambiati nemmeno una minima parola, insomma: tutto er atornato come prima. Io ignoravo lui e lui ignorava me. Nulla di più e soprattutto, nulla di meno. Il fatto che continuassi però a temere che potesse dire a qualcuno di ciò che era successo dopo la detenzione, era qualcosa che mis paveentava abbastanza.
    Quella sera, Micheal, uno degli stessi ragazzi che assieme a me frequentava la facoltà di economia, aveva decisao di organizzare un grande party per poter far staccare la spinda dagli studio un pò a tutti quanti. Naturalment eil suo invito fu preso alla grande da tutta la scuola, cosa che avevo fatto anche io. L afesta sembrava realmente la classica festa che si vede nei film americani: luci ovunque, gente ammassata in ogni angolo e bicchieri rossi colmi di alcolici. Non mi persi minimamente d'animo e suibito mi avvicinai verso il tavolo per poter prendere uno di quest'ultimi e portarmelo alle labbra per scolarlo immediaamente tutto. Subito dopo pensai che l'unica cosa da fare fosse quella di svagare un pò i pensieri anche perchè nel corso di quelle ultime settimane - tenendo al di fuori le ore in più che avevo passato in detenzione - tutto il mio tempo era stato impegnato con lo studio ed adesso l'unica cosa che volevo era perdere la testa. Nei miei difetti rientrava il fatto che non reggessi nemmeno un millilitro di alcool, appena ne bevevo anche solo un poò andavo decisamente fuori di testa e tenendo conto che avevo appena scolato un bicchiere abbastanza grande - per i miei standard - proabbilemnte nell'arco di un paio di attimi avrei combinaot uqalche pasticcio. C'era un nuovo arrivato nel mio corso, eh si , era un ragazzo, abbastanza carino devo dire, e palesemente omosessuale, non mi ci volle molto al fine che mi ritrovassi appiccicato a quest'ultimo in mezzo alla pista da ballo ballando contro di lui strettogli ed avvinghiatogli forse un pò troppo. Decisamente troppo.

    "they say you learn wrong, then let me make mistakes "

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Dio, adoravo Chelsea, ma a volte quando mi stava così addosso mi dava solamente noia. Non fraintendetemi, per i miei standard era la ragazza perfetta: oltre ad avere un corpo magnifico, due labbra e due tette da far paura, era anche capitano delle cheerleaders - il che implicava che uno stuolo di ragazzi morti di figa le andavano dietro, ma sinceramente questo non era un mio problema: non me ne fregava più di tanto piuttosto perchè sapevo che lei era interessata solo e unicamente a me. Okay, in quasi due anni di relazione era stata con altri - come pure avevo fatto io -, ma alla fine era sempre tornata indietro dal sottoscritto e questo voleva di sicuro dire qualcosa. Sinceramente, se avessi potuto scegliere una qualsiasi ragazza della scuola, avrei preferito sempre e comunque lei. Perché? Perchè mi sapeva tenere testa come nessun'altra e si sa, io amavo questo genere di cose. In ogni caso, tornando alla festa, quella sera Chelsea era decisamente più affettuosa del solito e per un po' la lasciai fare. La tenni seduta sulle mie gambe, mentre bevevo un qualcosa di fortemente alcolico da un bicchiere che mi aveva portato il mio amico Tyler. Non sapevo nemmeno cosa ci fosse lì dentro, ma sapeva di fragola ed era abbastanza buono, quindi decisi di scolarmelo in pochi sorsi. Il punto era che quello era tipo il quinto bicchiere che bevevo e beh, sebbene reggessi piuttosto bene l'alcol, diciamo che gli effetti di quest'ultimo iniziavano a farsi sentire. Solo quando mi sporsi verso il tavolino per appoggiare il bicchiere rosso, mi resi conto di qualcosa di totalmente inusuale. C'erano due ragazzi - ne ero sicuro - che stavano ballando insieme e dopo pochi secondi nonostante la terribile illuminazione riuscii a distinguere Donovan. Si, lo stesso ragazzo che avevo baciato dopo la detenzione e che aveva negato di essere gay. Quello su cui mi facevo fantasie da cinque fottuti mesi. E affermare che era avvinghiato all'altro - che non avevo nemmeno mai visto prima d'ora - era decisamente poco. Un'ondata di rabbia mi invase il corpo e cazzo, era gelosia quella che stavo provando. Cercai di trattenerla, ma non potei assolutamente evitare di spiaccicare i miei occhi sul suo corpo e seguire ogni sua mossa.

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    Edited by plæstic - 26/4/2013, 20:22
     
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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Per quanto volessi negarlo a me stesso, quel bacio o meglio - quei baci - scambiati con Hunter mi erano piaciuti e non poco. Erano stati così piacevoli quanto poco durativi - secondo me - non mi sarebbe affatto dispiaciuto se fossero durati un pò di più. Restava di fatto che non avevo ancora ben capito perchè al ragazzo fosse saltata in testa l'idea straordinaria di quel bacio. E allo stesso tempo non riuscivo nemmeno a capire come a me stesso fosse potuta saltare in mente la sola idea di chiedergli di fare quella determinata cosa. Ma comunqua cercai di non pensarci più di tanto. Quella giornata il mio umore era abbastanza buono e questo lo si pooteva intuire dal mio aspetto. Infatti avevo sistemato alla perfezione i capelli con il gel, cosa che facevo quando il mio umore era perfetto, e alla mia camicia bianca a mezze maniche mi ero concesso anche un papillion di colore rosso che andava a fare contrasto con il nero pantalone che portavo in dosso. Probabilmente quel solo bicchiere che avevo bevuto avrebbe portato all'incremento delle voci che si facevano già sul mio conto, dato che il modo in cui avevo preso a ballare con Lucas - così si chiamava il nuovo arrivato alla facolotà- era diventato un pò troppo spinto. Non che me ne fregasse pià di tanto in quel momento, probabilmente avrei combattuto l'indomai con le voci di corridoio ma in quel momento andai a pensare unicamente al fatto che quel ragazzo sapeva il fatto suo in campo di ballo. Non avevo mai filtrato con un ragazzo, ed in effetti non avevo iniziato io con Lucas, diciamo che lui aveva iniziato il gioco ed io mi ero lasciato prendere la mano. Cosa c'era di male?! I miei occhi andarono a girarsi per l'intero locale in cui ci trovavamo e - non nascondo - che cercavo il viso di Hunter in mezzo a quelle persone, sapevo che questo e Micheal anche se non stretti amici, giovavano di una certa confidenza e quindi mi indussi a pensare e il ragazzo probabilmente aveva invitato anche Hunter. Quando lo addocchiai avvinghiato - come sempre - alla sua ragazza ( e dio solo sa quanto fosse bella quest'ultima) corrucciai piano le labbra e i miei occhi andarono a puntarsi sulla sua figura. Non ci volle molto al fine che riconoscessi il suo sguardo: a quanto pare anche lui mi stava fissando e dalla sua espressione sembrava piuttosto innervosito. Lucas si sporse con la bocca sul mio collo e reagìì di istinto irrigidendomi a quel bacio che non era più un qualcosa di semplice ma poi pensai di lasciarlo fare e piano inclinai il collo mentre i miei occhi erano ancora puntati sulla figura di Hunter. Per mai fortuna la luce non era delle migliori li e contando anche il fatto che a ballare c'erano persone su persone, non tutti avrebbero notato con chi stessi ballando e quindi potevo ancora sperare e contare sul fatto che l'indomani - anche a causa dell'alcool - nessuno si sarebbe messo a palrare sul mio conto. Non avevo intenzione di iniziare alcun flirt con Lucas, volevo solamente distrarmi. Ecco tutto.

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Perfetto, mi ero praticamente rovinato la serata. Speravo di poter passare quel venerdì divertendomi ad una cazzo di festa, ma no, c'era sempre qualcosa che doveva andare storto e quella volta quel qualcosa era la presenza di Donovan. Era assurdo come riuscisse a smuovere qualcosa dentro di me ogni volta che lo incontravo ed era proprio per quello che avevo cercato di evitarlo il più possibile quella settimana. Detto sinceramente, odiavo quelle sensazioni, le odiavo perchè non riuscivo a controllarle e la cosa non andava bene. Ma soprattuto, le odiavo perchè le provavo per un ragazzo.
    Ora, il fatto che stesse ballando praticamente davanti ai miei occhi in modo piuttosto esplicito con un'altro mi dava altamente sui nervi, anche se sapevo benissimo che non avrebbe dovuto. Non era mio, probabilmente non lo sarebbe mai stato e non c'era nulla tra di noi. Nonostante ciò, mi sentivo possessivo nei suoi confronti. Sussultai impercettibilmente quando mi accorsi che gli occhi di Donovan - dopo aver setacciato tutta la stanza - si posarono su di me e mi guardavano chiaramente. Per un momento pensai di distogliere lo sguardo e tornare a partecipare alla conversazione con i miei amici, ma poi decisi invece di continuare a fissarlo. Era ovvio che c'era una certa tensione fra di noi, chiunque avrebbe potuto notarlo, ma in quel momento erano tutti molto più occupati a fare altro. Quando vidi il biondo avvinghiato a Donovan iniziare a mordergli il labbro ispirai profondamente, ma rimasi immobile. Cos'era, una provocazione? Perchè sembrava davvero che si fosse fottuto il cervello. Pochi giorni prima aveva in tutti i modi cercato di convincermi che non era gay ed ora stava ballando tranquillamente con uno - che diciamocelo, in confronto a me era a malapena carino - in mezzo alla pista. Indugiai ancora per qualche attimo sul corpo di Donovan e, più precisamente, sul suo fondoschiena. Inutile dire che aveva un culo fantastico e fasciato da quei pantaloni era una meraviglia: mi piaceva come si vestiva, oh si. « Torno tra poco piccola » sussurrai improvvisamente nell'orecchio a Chelsea e la sollevai dal mio corpo, per potermi alzare. Probabilmente protestò, ma non ci feci nemmeno caso e mi diressi velocemente verso il piano bar: avevo bisogno di bere e possibilmente qualcosa di forte. Mentre sorseggiavo l'ennesimo drink non persi di vista Donovan e appena finii non ci pensai due volte e mi diressi verso di lui. Ignorai completamente il biondo con cui stava ballando e « Out and proud, eh? » chiesi retoricamente, riferendomi ovviamente al suo comportamento che era cambiato in modo quasi spaventoso da un giorno all'altro. In realtà urlai quella frase per sovrastare la musica, non preoccupandomi nemmeno del fatto che qualcuno lì di fianco avrebbe potuto sentirmi.

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Lucas era di un paio di centimetri più alto di me ed aveva la mia stessissima età. I usoi capelli erano di un biondo misto tra il biondo cenere ed il biondo grano. Vantava di lisci capelli e da quel che avevo potuto constatare con una leggera toccata erano anche abbastaza soffici e morbidi. I suoi occhi però erano di un nero che più scuro non se ne poteva, ancor più scuri del petrolio. non mi soffermai affatto sul resto della sua faccia, anche perchè non mi attraeva più di tanto - nonostante fosse abbastanza carino. Non appena sentii i suoi denti contro il mio labbro inferior,e ingrotti immediatamente le sopracciglia e per una manciata di attimi lo lasciai fara, anche se subito dopo con le mani andai a spostarlo spingendolo al petto. Nemmeno per un'attimo però avevo distolto lo sguardo dal viso di Hunter che - anche se da lontano - riuscivo a vedere perfettamente. Dopo un pò io ed il biondo andammo con l'allontanarci dall apista da ballo e poi ci avvicinammo verso il bacnone dove nel frattempo si era avvicinato anche Hunter dopo essersi allontanato dalla sua ragazza. Non gli avevo infatti distolto nemmeno per un'attimo gli occhi di dosso dato che anche lui aveva fatto lo stesso, continuando a fissarmi. Non lo capivo, non lo capivo minimamente. Nell'arrivare verso il bancone notai che il ragazzo con gli occhi verdi si era avvicinato immediatamente a me e Lucas ed approfittai del fatto che quest'ultimo era andato a prendere qualcosa da bere per inclinare il viso di lato dopo aver sentito « Out and proud, eh? ». Per un pò mi concentrai con lo sguardo negli occhi di Hunter, che erano di un verde estremamente chiaro: occhi molto ma molto belli, dovevo ammetterlo. Mi concentrai poi dopo sulle sue parole e immediatamente scossi la testa come per richiamarlo. « Woah, mi stai rivolgendo di nuovo la parola? E' la seconda volta questa settimana... non pensi che la tua magnifica immagine potrebbe rovinarsi? Insomma, qui è pieno di gente e tu stai aprlando con me.. » Dissi con tono appena stizzato e del tutto retorico oltre che ironico. Era ovvio che il fatto che qualche giorno prima avesse detto che la mia presenza gli rovinava la reputazione mi bruciava ancora e non avrei perso l'occasione per rammentarglielo « E poi, smettila di fissarmi. La tua ragazza potrebbe ingelosisrsi... uhm mi guardavi perchè sei geloso o cosa? » Gli chiesi subito dopo con un accenno di sorrisetto soddisatto stampato sulla bocca. In effetti quel suo modo di fare mi complicava i pensieri: non avevo ancora capito che modo di agire aveva quel tizio e prima o poi l'avrei capito. Costava quel che costava.

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Fui sollevato dal fatto che il biondo - non sapevo bene per quale motivo - aveva lasciato Donovan, così che potevo parlargli senza avere l'istinto di cacciarlo via in malo modo. Non sapevo nemmeno perchè mi desse così fastidio che un altro ragazzo potesse stare così vicino a Donovan, in fondo fra noi non c'era niente e quella era la sua vita, il che significava che poteva fare quel cazzo che voleva. Sorrisi in modo beffardo quando il riccio evitò di rispondere alla mia prima domanda: ah, ci avrei potuto scommettere. « Woah, mi stai rivolgendo di nuovo la parola? E' la seconda volta questa settimana... non pensi che la tua magnifica immagine potrebbe rovinarsi? Insomma, qui è pieno di gente e tu stai aprlando con me.. » dio, se l'era davvero presa quando l'altro giorno gli avevo detto che la sua presenza rovinava la mia reputazione? Era ridicolo. Inoltre, il fatto era piuttosto ovvio: semplicemente io non parlavo con quelli del suo gruppo e loro non si azzardavano a parlare con me per evitare figure di merda. Con lui, però, avrei fatto una piccola eccezione e non solo perchè lo avevo baciato. In realtà, non credevo che fosse male come persona - ovviamente, non considerando il fatto che tendeva ad analizzare le persone, che credeva di sapere tutto si di me e che a volte si comportava come uno psicopatico. Alazai gli occhi al cielo e sospirai, per poi continuare a bere il mio drink. In effetti non ero a mio agio a parlare con lui in un posto così affollato, ma avrei semplicemente inventato una qualche palla da raccontare ai miei amici per giustificare quella conversazione. « E poi, smettila di fissarmi. La tua ragazza potrebbe ingelosisrsi... uhm mi guardavi perchè sei geloso o cosa? » oh, eccolo di nuovo, il Donovan che tanto odiavo. Risi appena e « Dovresti piantarla di preoccuparti della mia ragazza, sai? Chelsea sta benissimo, e poi è già mezza ubriaca, quindi entro domani non si ricorderà nulla » dissi tranquillamente alzando le spalle. Diedi un'occhiata vero di lei e vidi che stava chiacchierando con il mio migliore amico Tyler, il che significava che era tutto okay e che lui l'avrebbe tenuta d'occhio per evitare che bevesse troppo. Pensai poi all'ultima domanda che mi aveva rivolto Donovan e « Ti fissavo perchè sei piuttosto carino, stasera » dissi con un sorrisetto malizioso e, dio santo, era sicuramente stato l'alcol a farmi parlare. Mi morsi il labbro appena processai le parole che erano uscite dalle mie labbra e si, avrei voluto sbattere ripetutamente la testa al muro. Ero un completo deficiente.

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Con lo sguardo seguii l'immagine di Lucas che dopo essersi allontanato da me - prima che Hunter potesse avvicinarsi - si era andato ada vvicinare verso il bancone per prendere due drink e si era fermato poi a parlare con qualcuno sul quale non mi soffermai più di tanto. La cosa non mi interessava minimamente, diciamo solo che ciò che mi interessava in quel momento era il drink che però il biondo non mi aveva più portato. Allungai eprciò una mano verso il bicchiere che Hunter aveva appena allontanato dalel sue labbra e lo afferrai portandolo poi alla mia bocca per dare un ennesimo sorso al drink che era esattamente lo steso che poco prima avevo bevuto tutto d'un sorso. Tenni poi tra le mani il bicchiere rosso che vantava ancora un pò di drink e mi soffermai nuovamente con lo sguardo sulla figura di Hunter. I miei occhi scrutarono in maniera assidua ogni minimo angolo della sua faccia, e per un ennesima volta - dopo aver fissato i suoi splendidi occhi, il mio sguardo cadde di nuovo sulle sue labbra ma restai a soffermarmi su queste solo pe poco dato che poi riabbassai immediatamente il mio sguardo per cercare di non concentrarmi troppo sulla sua bocca anche se, in quel momento, ad invadermi ci fu un enorme voglia di afferrargli il viso e abciarlo. E non baciarlo in maniera piuttosto stupida come quella di cui avevo avuto piacere di baciarlo, ma piuttosto volevo dargli un vero e proprio bacio, uno di quelli che ti lasciano senza fiato e con le labbra rosse e pulsanti. Scossi piano la testa tra me e me per cacciare quella fantasia che si era appena creata nella mia mente e tirai un leggero sospiro. Mi soffermai nuovamente sugli occhi di Hunter quando quest'ultimo rispose - per metà- alle mie domande. « Dovresti piantarla di preoccuparti della mia ragazza, sai? Chelsea sta benissimo, e poi è già mezza ubriaca, quindi entro domani non si ridocrderà nulla » Corrucciai immediatamente la bocca dopo aver sentito queste sue parole e notai che non aveva dato risposta lalla mia seconda domanda. Si voltò - probabilmente verso i suoi amici - e lo guardai dalla testa ai piedi con un sopracciglio alzat oe un leggero sorrisetto sulla bocca che lascia andare via non appena tornò a guardare me. « Ti fissavo perchè sei piuttosto carino, stasera »Sgranai immediatamente gli occhi dopo queste sue parole e mi lasciai sfuggire una forte risata dalle labbra che cercai poi di stoppare con una mano sulle labbra. Potevo, adesso , affermare con precisione che io non capivo minimamente Hunter. Era la seconda volta che restavamo da soli ed era passato dal baciarmi al farmi i complimenti, probabilmente la prossima volta che ci saremo ritrovati da soli mi avrebbe chiesto di sposarlo *ironia on*. Placata la risata scossi subito la testa e lo guardai con le labbra corrucciate. « Okay okay, Hunter cosa vuoi da me? Insomma, mi baci, mi fissi, ed adesso mi dici che sono carino?! »Gli chieis con ironia mentre mi andavo a inumidire lentamente le labbra con la lingua umida passandola lentamente sulla bocca screpolata a causa dei cambiamenti stagionali. « Vuoi che ammetta che sono gay?! Vuoi questo? Non sono gay ok? Non sono stato con nessun uomo, solo con donne. » Continuai poi mentre andavo poi ad aggiustarmi il papillion legato attorno al collo. Mi lasciai però poi trasportare dagli effetti collaterali che l'alcool stava iniziando a dare anche alla mai testa per allungarmi con le punte fino ad arrivare al suo orecchio dove con voce normale - che parve però un mugugno dato la forte musica che c'era in quel locale - esclamai « Sei carino anche tu. Davvero molto carino... Lo sei quasi sempre... ». Riuscii a dirgli questa perole giusto in tempo dato che poco dopo tornò Lucas con in mano due bicchieri rossi e me ne porse immediatamente uno con un sorriso stampato sulla bocca. Lasciai quindi cadere per terra quello vuoto che avevo strappato dalle mani di Hunter e portai quello che il biondo mi aveva portato verso la bocca così da poterne prendere un sorso « Donovan, smettila di parlare con i ragazzini ed andiamo a ballare un'altro pò dai...» Esclamò il biondo spintonando appena Hunter via da me così da potermi afferrare il braccio per cercare di condurmi verso la pista da ballo. Probabilmente il ragazzo aveva afferrato male il concetto, insomma era carino - questo lo avevo ripetuto milioni di volte oramai - ma non era certo un'oggetto del mio desiderio. Non mi andava di, ecco, combinarci qualcosa.

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Rimasi imbambolato come un cretino quando Donovan prese - senza dire una parola - il bicchiere in plastica dalle mie mani e bevve tutto il resto del contenuto in un sorso. Non sapevo se sopportasse bene l'alcol ma.. beh, non mi era mai sembrato un tipo da party universitari e cose del genere. Insomma, passava la maggior parte del suo tempo sui libri, e questo lo sapevo perchè mi sembrava di aver sentito che fosse uno dei migliori studenti del suo corso. A differenza sua io non ero molto - diciamo - devoto ai miei libri era era di sicuro più di un mese che non mettevo piede in biblioteca o nella sala studio. Quei due luoghi cercavo proprio di evitarli. In ogni caso, riuscii a capire che non era completamente sobrio solo guardandolo negli occhi, che avevano un aspetto leggermente vitreo. No, decisamente, non era per niente sobrio e forse avrebbe dovuto smettere di bere per quella sera. Dio, mi stavo davvero preoccupando per lui? Sentii il suo sguardo sul mio corpo, sul mio viso e per un attimo mi sentii a disagio ma poi mi rilassai immediatamente: mi piaceva, essere guardato. Sorrisi alla sua reazione al mio complimento, che era proprio quella che mi aspettavo. Sebbene avrei fatto meglio a starmene zitto, era divertente sapere che stava cercando disperatamente di interpretare il mio comportamento. Mi rendevo conto che probabilmente mi stavo comportando come se fossi completamente pazzo, ma ero semplicemente stanco di nascondere chi ero e quello che provavo per lui.. anche se non ero sicuro che fosse okay avere quel tipo di sensazioni verso un ragazzo. No, non lo era decisamente. I miei genitori mi avrebbero come minimo diseredato, se lo fossero mai venuti a sapere. « Okay okay, Hunter cosa vuoi da me? Insomma, mi baci, mi fissi, ed adesso mi dici che sono carino?! » oh. Non mi aspettavo una reazione del genere, assolutamente. E riguardo alla domanda beh.. non sapevo nemmeno io cosa volevo, non ne avevo la più pallida idea. Detto francamente avrei solamente voluto togliermi il riccio dalla mia testa e continuare con la mia vita, ma non sembrava possibile. E non sapevo nemmeno se volevo, ecco, stare con lui: era troppo rischioso. Magari avrei voluto baciarlo di nuovo, anche se il solo pensiero di unire di nuovo le mie labbra con le sue, volontariamente, mi spaventava perchè non potevo continuare a baciarlo e poi far finta che non fosse successo nulla. «Mi piace semplicemente stare attorno a te. E anche a te piace » realizzai questa cosa solo nel momento in cui pronunciai le parole: sebbene fosse un po' una testa di cazzo e riuscisse a farmi innervosire come nulla, non era male. Inoltre, ero terribilmente attratto da lui e in quella settimana mi ero accorto che non sopportavo vederlo con nessun altro, per quello quella sera mi ero diretto verso di lui quando lo avevo visto con il biondo. Comunque sia, il fatto che fossi terribilmente sincero - cosa del tutto inusuale per me - non andava bene. Non mi piaceva mettermi a nudo, nè far capire ciò che provavo e avrei dovuto smetterla di dire le cose così chiaramente. « Vuoi che ammetta che sono gay?! Vuoi questo? Non sono gay ok? Non sono stato con nessun uomo, solo con donne » questa volta fui io a ridere, e anche di gusto. Magari non era stato con nessun ragazzo, ma questo non significava che non fosse gay. « Come se il modo con cui ballavi con quello non fosse già abbastanza gay » risposi, con un sorrisetto convinto sulle labbra. Lo osservai poi mentre si sporse verso di me e « Sei carino anche tu. Davvero molto carino... Lo sei quasi sempre... » mi sussurrò nell'orecchio. Oh, questa si che era una cosa interessante. « Lo so » mi limitai a rispondere, tirandomela come al solito. Ma in fondo non era colpa mia se tutti cadevano ai miei piedi, no? Il mio buon umore fu purtroppo interrotto dal biondo, che ritornò con due bicchieri di alcol e ne porse uno a Donovan. « Donovan, smettila di parlare con i ragazzini ed andiamo a ballare un'altro pò dai... » lo fulminai con lo sguardo quando mi chiamò ragazzino - ma chi cazzo si credeva di essere? - e mi spintonò di lato. Dio, che situazione del cazzo. Non ci pensai molto e improvvisamente cinsi la vita di Donovan con un braccio e lo tirai indietro, verso di me. Il riccio quasi inciampò ma riuscii a sostenerlo, stringendolo forte a me e lasciandogli appoggiare la sua schiena al mio petto: era probabilmente la prima volta che lo toccavo intenzionalmente, a parte quando lo avevo spinto via dopo che aveva deciso di baciarmi. « In realtà, Donovan è con me, quindi ti conviene trovare qualcun altro da scoparti stasera » dissi al biondo, guardandolo con sguardo di sfida. Presi poi il bicchiere dalle mani di Donovan e bevvi il contenuto prima che potesse cercare di riprenderselo: avevo deciso che non avrebbe più toccato alcol per quella sera, perchè era già abbastanza andato e beh.. non volevo che qualcuno si approfittasse di questo suo stato.

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Il fatto che Hunter fosse irmastò quasi impietrito dal mio gesto di strappargli letteralmente il bicchiere dalle mani e da scolarlo tutto io, mi aveva procurato un immediata risata che avevo placato dopo un paio di secondi. Non sopportavo per nulla l'acool, o meglio - il mio corpo non lo sopportav aper niente e molto probabilmente anche solo un ennesimo sorso avrebbe fatto si che la mia testa andasse letteralmente a farsi fottere. Non ero mai stato il tipo di party. Non che non mi piacevano - precisiamolo - mi piaceva molto partecipare alle feste e perchè no anche bere. Ma ero comunque abbastanza occupato a studiare prima di dedicarmi alla bella vita ecco. Avrei preferito divertirmi solo dopo aver terminato i miei studi. Non riuscivo minimamente a taccarer il mio sguardo dal corpo di Hunter e dal suo viso, era decisamente bello - molto bello- okay a momenti prendevo a sbavarci di fronte per quanto lo stavo guardando. Probabilemte mi ero anche incantato a fissare il suo petto e dio solo sa quanto avrei voluto slacciare uno ad uno i bottoni della stretta camicia che portava in dosso per far si che i suoi pettorali rimanessero a nudo. Per non parlare poi della voglia di leccargli la pelle che iniziava ad invadermi. Oddio, questo non andava per niente bene, per niente cazzo. Mi sentivo un cretino, e non solo perchè stavo iniziando a farmi delle fantasie poco etero su Hunter, ma anche perchè non riuscivo a capire minimamente cosa passasse nella testa del ragazzo. Ero sempre stato un tipo che tendeva ad ispezionare ogni persona, che cercava di capire cosa passasse ad ognuna di essa per la testa ed il fatto che adesso con Hunter non riuscissi a capire nulla, mi sentivo un emerito cretino. «Mi piace semplicemente stare attorno a te. E anche a te piace » Restai quasi impietrito da queste sue parole. Il fatto che avesse appena amemsso di provare piacere nel passare il tempo con me era unq ualcosa di decisamente adorabile ed infatti scaturì un enorme sorriso sul mio volto. Deglutii piano quando però aggiunse che anche a me piaceva e non potevo affatto tirarmi indietro con quel pensiero. Annuii immediatamente mentre continuavo a tenere abbozzato quel sorrisetto sul suo viso. La situazione stava prendendo una strana piega che era un misto di imbarazzo e piacere. Ecco diciamo che era un piarazzo (?) Era piacevole stare assieme ad Hunter e questo , non solo perchè me lo aveva fatto notare lui, era vero. « Come se il modo con cui ballavi con quello non fosse già abbastanza gay » Queste sue parole mi imbarazzarono e non poco, diciamo che aveva le sue ragioni per pensare che io fossi gay e per quanto tentassi di negarlo, prima o poi avrei dovuto fare i conti con me stesso e con le strane sensazioni che il corpo maschile mi dava. Mi passai in maniera estremamente lenta la lingua lungo il contorno delle labbra « Lo so » Quando pronunciò queste parole dopo aver sentito l'apprezzamento che avevo detto al suo orechio, mi allontanai di un paio di centimetri da lui e mi misi con le braccia conserte al petto mentre facevo una smorfia sul volto. Era mai possibile che con due semplici parole era riuscito a mettermi in qualche modo di cattivo umore?! A quella sua risposta avrei preferito di gran lunga un silenzio da parte sua. Sarebbe stato qualcosa di più carino. Con l'arrivo di Lucas sentii la situazione farsi un pò meno confidenziale, cioè, sentivo che Hunter ed io avremo smesso di parlare se il biondo fosse rimasto ancora con noi. Corrucciando piano le labbra guardai dalla testa ai piedi il biondo e mentre stringevo tra le dita il bicchiere rosso colmo di alcol ero pronto a rispondere alle parole del biondo mentre cercavo di trovare una qualche scusa per non ritornare a ballare con lui. « In realtà, Donovan è con me, quindi ti conviene trovare qualcun altro da scoparti stasera » Aggrottai entrambe le sopracciglia quando a parlare fu Hunter e subito mi voltai verso quest'ultimo con un sorrisetto beffardo sul volto. Annuii piano guardando Lucas e mi lasciai poi stringere verso il petto di Hunter. Nel avvicinarmi a lui rischiai di rimetterci le penne dato che se non mi fossi aggrappato alla spalla dell'alto ragazzo, mi sarei ritrovato con il sedere per terra. Mi lasciai stringere immediatamente verso la sua schiena e quella fu la prima volta in cui i nostri corpi furono in un conttatto così stretto. Socchiusi gli occhi non appena una folata di un odore magnifico invase il mio nase. Respirai profondamente il suo splendido odore e con gli occhi socchiusi mantenni un leggero sorrisetto. L'espressione di Lucas fu abbastanza confusa ma poi, dopo aver fatto un risolino e senza aggiungere nemmeno una parola, si allontanò da me ed Hunter con il bicchiere suo di alcol in mano. Hunter aveva afferrato il mio rosso bicchiere e subito alzai un soporacciglio dischiudendo gli occhi e voltandomi verso di lui « Woah, Woha, perchè hai preso il mio bicchiere?» gli chiesi corrucciando le labbra ed allungando una mano con il fine di cercare di riafferrarlo mentre però cercavo di stringermi in qualche modo verso di Hunter anche se avevo la schiena oramai spiattellata al suo petto. Lasciai poi perdere il pensiero del bicchiere con l'alcool e ritornai con gli occhi socchiusi ed allungai una mano verso di dietro così da poter toccare la coscia del ragazzo. « Hunter... sai vero che se ci vede qualcuno messi così, non si farà altro che parlare di noi? Non penso sia ciò che tu vuoi... »

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Mi morsi il labbro e poi sorrisi tra me e me quando notai che Donovan mi stava fissando ormai da diversi secondi e non avrebbe potuto negarlo. Sentivo i suoi occhi su ogni centimetro del mio corpo e cazzo, la cosa mi faceva venire i brividi: non avrei mai voluto che smettesse di guardarmi così. Gli piacevo, per forza. Come già detto, la cosa non mi stupiva più di tanto perchè, essendo gay - o almeno questo era quello che avevo deciso-, era ovvio che gli piacessi: nessuno era immune al mio fascino. Questa era una cosa che mi aveva sempre facilitato nell'ottenere ciò che volevo - soprattuto con le ragazze - ma per qualche strano motivo ero comunque elettrizzato all'idea di suscitare quel tipo di interesse anche in Donovan. C'era però da considerare il fatto che caratterialmente - per quanto avevo potuto scoprire - era il mio completo opposto e non era di certo facile andarci d'accordo. Infatti, ero piuttosto convinto che gli stessi almeno un po' sui coglioni.
    Restai sorpreso dall'enorme sorriso che comparve sul volto di Donovan una volta che gli dissi che mi piaceva passare del tempo con lui. Sinceramente, mi aspettavo un'altra delle sue battutine acido ma capii che il ragazzo non poteva minimamente immaginare che delle parole del genere uscissero dalle mie labbra. Perché? Beh, prima di tutto perchè non avevo fatto altro che evitarlo nell'ultima settimana ed ero sicuro che la cosa lo confondeva abbastanza. Il punto era che mi ero servito di tutto il mio autocontrollo per stargli lontano ma ora quest'ultimo era completamente andato a farsi fottere, più che altro a causa del biondino e dell'alcol. Ancora non sapevo se essere così vicini fosse una buona idea, ma per ora stava andando tutto bene meravigliosamente.
    Assunsi un espressione divertita quando Donovan incrociò le braccia al petto dopo il mio "lo so". Oh, ormai avrebbe dovuto conoscermi almeno un po' e beh, non ero quel tipo di persona che ringraziava dopo aver ricevuto un complimento - anche perchè me ne venivano rivolti così tanti che a volte perdevo addirittura il conto. Era buffo però, quando si comportava così, e anche piuttosto, uhm, adorabile. Sembrava un cucciolotto. Non che a me piacessero quel tipo di ragazzi, preferivo di sicuro quelli con un carattere più forte e- no no no, stop: a me non piacevano i ragazzi. Questione chiusa.
    Fortunatamente Donovan non protestò contro quel contatto - che sinceramente, non avevo nemmeno idea del perchè mi fosse saltato in mente di instaurare. Avrei semplicemente potuto dire al biondino di andarsene senza stringere Donovan a me, oppure addirittura lasciarlo con lui e tornarmene dai miei amici. Ma no, non riuscivo a ragionare razionalmente. Ora che però era praticamente spiaccicato al mio petto mi resi conto che.. beh, quel contatto mi piaceva. Mi piaceva da morire. Lo strinsi ancora di più a me, facendo miglior presa sul suo fianco coperto dal solo tessuto leggero della sua camicia, e non avrei più voluto lasciarlo andare. Comunque sia, tutto ciò sembrò funzionare e il biondo se ne andò con una smorfia sul viso, mentre io lo salutavo con un leggero cenno del capo. A Donovan il fatto che se ne fosse andato non sembrava dispiacere più di tanto, quindi decisi che quando sarebbe stato sobrio gli avrei ricordato che mi doveva qualche ringraziamento. « Woah, Woha, perchè hai preso il mio bicchiere? » risi e cristo, era davvero ubriaco. Alzai istintivamente il braccio quando il ragazzo si sporse verso l'altro per cercare di afferrare il bicchiere, ma la mia altezza era decisamente troppa per lui. Cazzo, era divertente osservarlo mentre cercava in tutti i modi di afferrarlo e, inevitabilmente, si strinse ancora più a me. « Sei abbastanza andato per stasera, non credi? » gli chiesi retoricamente e credetemi, lo era, visto che faceva fatica a reggersi in piedi. Quando finalmente rinunciò finii di bere il contenuto e mi rilassai, sentendo il torpore dell'alcol che si espandeva in tutto il mio corpo. La sua mano ora stava toccando la mia coscia e cazzo, doveva smetterla subito, oppure sarei impazzito. « Hunter... sai vero che se ci vede qualcuno messi così, non si farà altro che parlare di noi? Non penso sia ciò che tu vuoi... » rimasi in silenzio per qualche secondo quando sentii le sue parole e "Grazie tante" pensai. Mi aveva rovinato di nuovo l'umore, perfetto. Appena processai il tutto mi allontanai immediatamente di qualche passo da lui, interrompendo ogni contatto. Aveva ragione, quella era una posizione che lasciava decisamente poco all'immaginazione e non potevo permettermi che qualcuno parlasse di noi. « Si.. si, immagino che non sia il caso » risposi lanciando un'occhiata preoccupata verso i miei amici, che sembravano non essersi accorti ancora di nulla. Ritornai a fissare Donovan e la situazione, ora, si era fatta piuttosto imbarazzante. Non sapevo cosa fare.

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Mi piaceva, okay questo non lo potevo negare per nulla. Oramai era ovvio a me, figuriamoci a lui. Mi piaceva lui - o meglio - mi piaceva la sua immagine, il suo aspetto estetico: partendo dai suoi occhietti verdi ed arrivando fino al suo sedere che, nell'arco di quella settimana, avevo potuto constatare fosse abbastanza sodo e cristo la voglia che avevo di toccarglielo. Oh diamine, iniziavo a meravirgliarmi da solo dei pensieri che stavo iniziando a fare, non potevo credere al fatto che stesi facendo certe fantasie su di un ragazzo e ne tanto meno che quel ragazzo fosse Hunter. Andiamo, lui era il mio esatto contrario, non avevamo nulla in contrario. Gli opposti si attraggono Ricordo che queste erano le parole che da smepre mia madre mi diceva quand'ero piccolo, in effetti erano parole dette così buttate li tanto per, dato che non avevano fondamente - tenendo conto che io ero appena un bambino quando me le diceva - ma in quel momente sembravano di essere parole che calzavano a pennello per me e Hunter. Mi leccai piano le labbra mentre ancora non avevo ben focalizzato al situazione: Il mio corpo era appiccicato a quello di Hunter per non parlare poi del suo braccio che stringeva il mio bacino. Per una manciata di mintui restai stretto a lui mentre tenevo appoggiata la mia nuca contro il suo pettoroale all'alezza del cuore e giurai di aver sentito persino i battiti di quest'ultimo per quanto fossi stretto a lui. Forse era un pensiero strano da fare, okay leviamo il forse, ma mi sentivo protetto tra le braccia di Hunter e se mai l'avessi potuto fare, sarei restato lì per l'eternità stringendomi a lui senza dover pensare a nulla e nessuno. « Sei abbastanza andato per stasera, non credi? » Corrucciai immediatamente la labbra mentre sentivo queste parole che risuonarono come un canzonamento da parte di Hunter quando stavo cercando di afferrare tra le sue mani il bicchiere rosso. Aveva alzato un braccio per allontanarlo da me e palesemente non riuscii ad afferrarlo dato che lui era decisamente molto più alto di me. Corrucciai le labbra e dopo aver fatto un rumorosissimo sospiro mi lasciai andare alle sue parole e mi arresi.
    Probabilmente se mai avessi continuavo a mantenere il silezio, beh avrei fatto la miglior cosa in vita mia. Mannaggia alla mi abocca « Si.. si, immagino che non sia il caso » Si allontaò e mi liquidò dalla sua presa ocn queste parole dopo che gli avevo fatto presente che qualcuno avrebbe ptouto vederci. Mi inumidii piano le labbra prendendo un ennesimo sospiro e passandomi una mano appena sui capelli intrappolati dal gel mentre annuivo piano alle parole di Hunter. Mi guardai per un'attimo attorno quasi come se volessi assicurarmi che nessuno ci stesse guardando e poi mi allungai verso di lui - allungandomi con le punte dei piedi verso di lui - e dischiusi la mi abocca sulla sua dopo aver appoggiato entrambe le mie mani sulle sue spalle per poterlo poi baciare lentamente. Inutile dire che Hunter non ricambiò affatto il mio bacio e con leggero rammarico mi andai ad allontanare dalle sue labbra prendendo un sospiro « Dici che ti piace passare del tempo con me, ma poi cerchi di evitarmi in tutti i modi nei corridoi. Mi baci e poi se lo faccio io mi rifiuti - solo perchè ci sono tante persone che molto probabilmente adesso non ricordano il proprio nome. Hunter io non ci sto a questo gioco! » Esclamai riassumendo la mia posizione: la solita posizione che assumevo ogni qual volta facevo la parte dell'offeso: misi le braccia conserte al petto e un broncio immediato sulle labbra. Probabilment eil mattino seguente , quando avrei ricordato tutto ( in maniera confusa) mi sarei dato del ridicolo da solo. Hunter probabilmente non ebbe nemmeno ilt empo di metabolizare le mie parole che immediatamente dischiusi la bocca e ciò che uscii dalle mie labbra non era nulla di bello. Vomitai in dosso al ragazzo : più che in dosso mi concentrai sui suoi pantaloni e sulle sue scarpe. li per li nemmeno me ne resi conto ma non appena notai tutto il rigurgito in dosso al ragazzo e avvertii uno schifoso sapore alla bocca mi passai il polso contro la bocca e guardai dispiaciuto Hunter andando ad appoggiarmi poi con il viso verso il suo petto. Socchiusi piano gli occhi e, nonostante facendo così mi sarei sporcato anche io, mi strinsi a lui con un leggero broncio sul viso « Mi accompagni in dormitorio? »

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    A quanto pareva Donovan non era entusiasta del fatto che mi fossi allontanato da lui e diciamo che mi fece piacere. Comunque sia, in quel momento era la cosa migliore da fare perchè c'era davvero troppa gente e ne conoscevo la maggior parte - no, mi correggo, la maggior parte conosceva me. Probabilmente molti sarebbero stati così ubriachi da non ricordarsi un cazzo la mattina dopo, ma non volevo rischiare. Inoltre, non volevo che Chelsea ci vedesse e si facesse delle idee sbagliate su di me. Magari, il sesso con un ragazzo non era nemmeno così diverso da quello con una ragazza e beh, ne avrei potuto fare tranquillamente a meno. Se non potevo cambiare chi ero, almeno potevo trovare qualcuna che mi piaceva davvero, ma per il momento volevo solo evitare di ferire Chelsea a qualunque costo: dopotutto, non se lo meritava e la avevo già trattata di merda troppe volte.
    Ciò che mi colse completamente impreparato fu il movimento veloce di Donovan, che mi ritrovai in pochi secondi di nuovo addosso a me e che cercò di baciarmi. Le nostre labbra si scontrarono per pochi attimi, ma fortunatamente riuscii a ritrovare quella minima lucidità che avevo ancora conservato per spingerlo via e questa volta, a differenza di una settimana prima, fui molto più energico. « Non farlo mai più! » quasi urlai, principalmente perchè ero terrorizzato. Terrorizzato che qualcuno ci stesse osservando. Cristo, si era completamente fottuto il cervello. « Dici che ti piace passare del tempo con me, ma poi cerchi di evitarmi in tutti i modi nei corridoi. Mi baci e poi se lo faccio io mi rifiuti - solo perchè ci sono tante persone che molto probabilmente adesso non ricordano il proprio nome. Hunter io non ci sto a questo gioco! » oh, ecco che adesso tornava a fare l'offeso - e si, anche lo schizzato. Cosa cazzo si aspettava da me?! Che dicessi a tutta la scuola che ero bisessuale, che lasciassi la mia ragazza e che precipitassi alla base della scala sociale? Non ero disposto a tutto questo, no. Inoltre, nemmeno lui - prima di questa sera - sembrava aver considerato questa opzione e credetemi, aveva molto di meno da perdere rispetto a me. Quella situazione era già una merda di suo, non serviva che me lo ricordasse. « Nessuno ti ha chiesto.. Cristo! » mi ritrassi immediatamente indietro appena mi resi conto di ciò che stava succedendo, ma ormai il danno era fatto: Donovan mi aveva vomitato addosso. Che schifo, che schifo, che schifo. Osservai i miei jeans - i miei bellissimi jeans di Armani - e le mie scarpe nuove e cazzo, erano in condizioni pietose. Stavo giusto per dirgli che nessuno gli aveva chiesto nulla, che poteva tranquillamente non partecipare a quel "gioco" - come lo aveva chiamato lui e mi ero ritrovato con il suo vomito addosso. Grandioso. Che serata di merda, eh? Non riuscii a reagire fino a che non sentii di nuovo il corpo del ragazzo addosso al mio e mi chiese « Mi accompagni in dormitorio? » con uno sguardo che avrebbe sciolto chiunque. E se mi guardava così, non riuscivo nemmeno ad essere arrabbiato con lui. Si, okay, mi aveva rovinato la serata.. ma me l'ero cercata. Se lo avessi lasciato stare con il biondo non sarebbe successo nulla del genere. Mi guardai attorno, cercando qualche volto familiare, ma mi resi presto conto che non conoscevo nessun suo amico a cui affidarlo. Sbuffai e per un attimo pensai di lasciarlo semplicemente li, ma no, non potevo. Mi sarei sentito abbastanza in colpa. Inoltre, avevo bisogno di togliermi di dosso quei cazzo di pantaloni. « Aggrappati a me » gli dissi infine, passandogli una mano sotto la vita e aspettando che lui mi cingesse il collo per reggersi a me. Dal locale si poteva tornare al college tranquillamente a piedi, così camminammo sulla strada debolmente illuminata, fino a che non fummo nel padiglione dei dormitori. A quel punto, mi resi conto che non avevo idea di quale fosse la sua camera. Sospirai e presi a cercare in tutte le tasche dei suoi pantaloni - e si, gli avevo appena toccato il culo e ohmiodio era qualcosa di meraviglioso - finchè non trovai la chiave in metallo con la targhetta attaccata ad essa. Arrivammo alla sua stanza e aprii la porta, per poi lasciare che Donovan si buttasse letteralmente sul letto.

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