our secret love affair

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Mi sentii leggermente in colpa quando notai il lieve broncio sul suo viso dopo la mia risposta, ma per il momento quello era tutto ciò che riuscivo a promettergli. Ci sarei arrivato, prima o poi, con calma. « Uhm questa cosa mi rende più felice... Almeno so che posso accontentarti io, in qualche modo o in un altro » il sorriso che comparì immediatamente sulla sua bocca dopo queste parole mi sollevò di morale. Almeno qualcosa di giusto lo avevo detto, no? E la sua proposta non era per niente male. «Oh, sarei entusiasta di conoscere qualcuno di questi modi, prima o poi » disse e riflettendoci, era meglio prima che poi. Se pensavo a come mi aveva fatto sentire qualche minuto prima mi venivano ancora i brividi e cazzo, volevo di più. Era stato magnifico avere le sue labbra su di me e sapevo che ora il mio corpo avrebbe fatto un'enorme fatica a non reagire più agli stimoli di Devon. Anzi, sarebbe stato impossibile. Inoltre, volevo ricambiare in qualche modo quel favore e non volevo l'ora di avere l'occasione di farlo. Dio, perché non riuscivo a smettere di prenderlo in giro?! Ah, giusto, perchè mi dava risposte del genere « Hunter smettila altrimenti eviterò di fare di nuovo ciò che ti ho fatto al bagno! È imbarazzante » e arrossiva in un modo che trovavo esilarante. Tra i due, era decisamente lui quello adorabile - quando voleva -, non io. Risi quando mi colpì il petto e « Oh, smettila. Qualcosa mi dice che ti è piaciuto » risposi maliziosamente, e quel qualcosa era il modo in cui aveva leccato la mia erezione fino a farmi letteralmente impazzire dal piacere.
    Notai immediatamente la titubanza iniziale della sua risposta alla mia proposta di andare a prenderci un caffè, ma fui felice quando accettò. Volevo dimostrargli che, sebbene magari non fossi pronto a scambiarci dimostrazioni di affetto in pubblico, non mi vergognavo ad andare in giro con lui. Non era vero che mi faceva sfigurare, come molte volte gli avevo detto. Lo consideravo davvero una bella persona, a parte il fatto che avesse una media disgustosamente alta. Per quanto riguardava Elaine, beh, in qualche modo sarei riuscito a gestirla. Gli feci quindi un cenno di seguirmi e dopo nemmeno un minuto arrivammo al bar, dove erano riuniti gli studenti che non avevano lezione o che - come me - avevano pensato bene di saltarla tranquillamente. Sentii improvvisamente mille occhi puntati su di noi ma non ci feci caso, dirigendomi piuttosto verso il bancone. « Cosa prendi? Offro io» chiesi a Donovan con un tono che non ammetteva proteste, girandomi verso di lui. Io sarei andato per il mio solito caffè latte ghiacciato che tanto amavo. Appena entrambi i nostri caffè furono pronti ci andammo a sedere su uno dei pochi divanetti liberi rimasti e indovinate un po'? Due secondi dopo Elaine fu lì, ed era decisamente furiosa. « Ti ho già detto che sei un deficiente vero? Perchè lo sei! E non so nemmeno perchè perdo tempo ad aiutarti con economia, quando evidentemente non te ne frega un cazzo » iniziò e alzai gli occhi al cielo, ringraziandola mentalmente - ironia - per la scenata che stavamo dando davanti a tutti. Quando poi il suo sguardo cadde su Donovan, mi aspettai il peggio. « Oh, ora capisco, figuriamoci! Dovresti piantarla di stare con Hunter sai? Da quando sei arrivato tu, con il tuo bel faccino, è tutto un cazzo di casino » quasi urlò, rivolgendosi al ricco e la guardai con occhi sgranati. « Puoi sederti e stare calma, per favore? » chiesi poi, ignorando tutto ciò che aveva detto e passandomi una mano sul viso.

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    «Oh, sarei entusiasta di conoscere qualcuno di questi modi, prima o poi » li avrebbe conosciuti cazzo, oh si se l avrebbe conosciuti. Okay in effetti nemmeno io sapevo quali modi gli avrei fatto conoscere dato che io non ne conoscevo nemmeno uno se non quello di cui avevo già usufruito nel bagno dei ragazzi un paio di attimo prima.
    Restava di fatto che, mentre in bagno ero risultato piuttosto sicuro di me e la cosa anche hunter l aveva notata, adesso il parlare di quella cosa mi rendeva estremamente imbarazzato. Insomma ciò che avevo fatto non era una cosa da nulla ed il sentire parlare adesso ad Hunter mi imbarazzava tremendamente e « Oh, smettila. Qualcosa mi dice che ti è piaciuto » mi morsi subito il labbro inferiore dopo che io ragazzo ebbe pronunciato quelle parole e subito annuii con ancora un vivace alone rosso sulle guance. Cercai però di non darlo a vedere più di tanto e mi limitai solamente a continuare ad annuire prima di dare un leggeo bacetto sul labbro inferiore di Hinter succhiandogli lentamente io labbro inferiore. Quando si allontano da me afferrai istintivamente la sua mano per poter camminare assieme a lui ma la tenni solo per un paio di secondi prima che potessi accorgermi del fatto che stavamo andando in un luogo dove qualcuno avrebbe potuto vederci. Entrati nel bar mi guardai attorno piuttosto imbarazzato dato che avvertii gli occhi di tutti su di noi, ma cercai di non soffermarmi di quest ultima cosa. Non appena Hunter mi chiese cosa avessi voluto prendere gli dissi di voler un caffellatte e mi andai poi a mettere seduto di fianco a lui su uno dei divanettiti ma non ebbi il tempo di dire nemmeno una minima parola che . « Ti ho già detto che sei un deficiente vero? Perchè lo sei! E non so nemmeno perchè perdo tempo ad aiutarti con economia, quando evidentemente non te ne frega un cazzo » mi mordi il labbro sentendo la voce di Elaine e corrucciai piano le labbra prima di avvicinare io bicchiere di caffellatte vicino alla mia bocca per poterne prendere un lungo sorso. Non appena però la ragazza si rivolse a me quasi mi andò di traverso il sorso e dovetti tossire un paio di volte . « Oh, ora capisco, figuriamoci! Dovresti piantarla di stare con Hunter sai? Da quando sei arrivato tu, con il tuo bel faccino, è tutto un cazzo di casino » guardai la bionda con le labbra ancora una volta corrucciate e mi morsi poi il labbro inferiore . « buongiorno anche a te Elaine, si sto bene tranquilla! esclamai con un tono decisamente ironico mentre lanciavo appena u occhiata verso Hunter grazie per il complimento al mio faccino... È adorabile, non trovi?! continuai in maniera retorica con un sorrisetto stampato ancora in viso Perché è un casino? Cos'è che ho fatto di preciso?!» gli chiesi in maniera retorica non capendo però perché diamine fosse così innervosito i. « Puoi sederti e stare calma, per favore? » annuii subito alle parole di Hunter e mi allontanai piano dal ragazzo per lasciare spazio in mezzo a noi in modo che Elaine potesse venire a sedersi li.
     
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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Sorrisi visibilmente quando Donovan mi disse che anche lui avrebbe preso un caffè latte e beh, quello era sicuramente un segno. Il caffè per me era come il tè per gli inglesi, o la pasta per gli italiani: insomma, essenziale. Probabilmente avrei potuto campare con caffè, sesso e sigarette per almeno cinquant'anni, senza nessun problema.
    Consideravo la reazione di Elaine estremamente eccessiva, anche se sapevo che lo stava facendo solo per il mio bene. Aveva avuto modo di accorgersi quanto fossi rimasto indietro con gli studi e stava cercando, in un modo o nell'altro, di rimettermi in riga e di farmi ritrovare un minimo di motivazione. Ero consapevole anche io, comunque, che i miei voti erano appena sufficienti e non avevo ancora aperto libro per studiare gli argomenti degli esami del secondo semestre, che era ovvio che sarebbero andati di merda se continuavo così. Quando però si rivolse a Donovan in quel modo la guardai malissimo perché no, non mi andava che gli parlasse così. Non era sua la colpa, non centrava nulla con questa storia. « Buongiorno anche a te Elaine, si sto bene tranquilla! Grazie per il complimento al mio faccino... È adorabile, non trovi?! Perché è un casino? Cos'è che ho fatto di preciso?! » non potei fare a meno di sorridere alla sua risposta, che era similissima a quella che avrei potuto darle io se mi fossi trovato nei suoi panni. Presi un sorso del mio caffè latte per calmarmi, quando la bionda si sedette in mezzo a noi e tornò all'attacco « Per favore, lo sai benissimo cos'hai fatto. - iniziò, e qui credetti davvero che lei sapesse qualcosa di troppo, poi si rivolse di nuovo a me - Non ci sei mai con gli altri, non caghi Chelsea manco di striscio e quando ti parlo hai sempre la mente da un'altra parte » osservò, e io guardai Donovan, non sapendo che cavolo risponderle. Aveva ragione, cazzo, e odiavo come riuscisse a cogliere tutti quei minimi particolari per capire che c'era qualcosa di diverso in me. Mi conosceva troppo bene per non farlo. L'unica cosa che potevo permettermi di fare era, ovviamente, negare tutto. « El, sono solo stanco e.. Donovan mi sta aiutando con dei problemi personali » buttai lì, guardando la bionda e scostandole un ciuffo riccio dal viso - cosa che facevo spesso. Sapevo che in quel modo le avrei solo confuso le idee, soprattutto tenendo conto che Donovan le aveva detto che era gay e aveva una cotta per me, ma dovevo giustificare tutto il tempo che stavamo passando insieme.

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Se c'era qualcosa che poteva far diventare brutta quella giornata era esattamente ciò che stava succedendo: Elaine non ci voleva proprio. Insomma le cose sembravano andare piuttosto bene, mi piaceva passare del tempo così con Hunter, poter toccare liberamente il suo corpo - anche se in un cesso della scuola - e baciarlo, baciarlo fino allo sfinimento. Il fatto che mi avesse appena portato assieme a se al bar di scuola pur cosciente del fatto che tutti ci avrebbero guardato piuttosto basiti dato che non era solito che una persona del mio calibro ed una del suo si facessero vedere assieme. Hunter per tutto il tempo in cui avevamo avuto occasione di parlare - agli inizi - non aveva fatto altro che farmi capire di non voler che la gente ci vedesse assieme mentre adesso era seduto li di fianco a me e stavamo prendendo un caffè assieme. Il tutto era così strano e stupendo allo stesso tempo. Elaine però poi si mise seduta in mezzo a noi dopo che gli ebbi fatto spazio « Per favore, lo sai benissimo cos'hai fatto. Non ci sei mai con gli altri, non caghi Chelsea manco di striscio e quando ti parlo hai sempre la mente da un'altra parte » Naturalmente con la prima frase si stava riferendo a me e la cosa mi portò subito ad aggrottare le sopracciglia. Mi sentivo un cretino ma non avevo esattamente capito a cosa si riferisse. Mi morsi il labbro inferiore quando però poi si rivolse verso Hunter e gli disse che non stava cagando di streiscio Chelsea o gli altri e che era sempre con la testa da un'altra parte. Mi si fee subito un mezzo sorrisetto sul volto che tentai di portare subito via mentre riavvicinavo la tazza di caffelatte alla bocca per prendere un ennesimo sorso. « Elaine... Esclamai per poter richiamare le attenzioni della riccia bionda dopo aver sentito il pastetico tentativo di Hunter di convincerla che stavamo apssando assieme del tempo per dei suoi problemi personali. Non appena la bionda si voltò verso di me mi morsi il labbro inferiore e Aiuterò io Hunter con la scuola, e sta tranquilla che sarò in grado di risollevare la su amedia da schifo » Esclamai sopravvalutando io stesso le mie doti. In effetti stavo pensando di propormi per quella cosa già da quando il ragazzo era attaccato al cellulare con la bionda che gli sbraitava con tro per le assenxe alle ore di elzione. Infondso non sarebbe stato affatto male passare del tempo con Hunter ed aiutarlo con la scuola mi sembrva un ottimissima scusa per poter passare ancor più tempo insieme no? « Donovan ma ti prego... penso di immaginare già come aiuterai Hunter » Esclamò con un tono che avrei definito decisamente un pò troppo spocchioso. Deglutii in maniera un pò troppo rumorosa quando sentii le parole della ragazza e epr una manciata di secondi guardai allarmato Hunter e poi pensai che l'unica cosa da ptoer fare era quella dic ercare di fare il finto tonto « Con i libri... insomma... così si aiutano le persone a studiare... no? » Chiesi in maniera retorica. Okay le parole nella mia testa non risultavano così estremamente patetiche cosa che mi erano sembrate una votla fuoirusite dalle mie labbra.

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Okay, forse l'idea di andare a prendere un caffè nel bar della scuola non era stata delle migliori. Non mi sentivo a disagio per tutti gli studenti che ci avevano fissato stupefatti, quello no, ormai ero determinato a passare più tempo con Donovan - sia protetti da occhi indiscreti che alla luce del sole. L'unica cosa che cambiava era il modo in cui ci saremmo comportati l'uno verso l'altro, ovvero rispettivamente da - aspetta, cos'eravamo esattamente? dio, quella era di sicuro una cosa di cui avremo dovuto discutere prima o poi - diciamo, amanti e da amici. Rimaneva comunque il fatto che la sua presenza mi tranquillizzava ed era l'unico distacco che avevo dal mondo a cui appartenevano Chelsea, Elaine e tutti gli altri che, nonostante era quello che avevo sempre desiderato, a volte era stancante. Probabilmente perchè ero sempre al centro dell'attenzione in quel tipo di contesto, ma era quello che volevo, no? Immaginavo di si. Il problema, in quel momento, era la presenza di Elaine. Già il fatto che si fosse seduta tra di noi non mi piaceva affatto: volevo stare vicino al riccio, per quanto mi fosse possibile. Okay, ammettevo che il mio tentativo di convincere la ragazza che non ci fosse nulla tra di noi era stato piuttosto patetico, quindi lasciai fare a Donovan. « Elaine... Aiuterò io Hunter con la scuola, e sta tranquilla che sarò in grado di risollevare la sua media da schifo » alzai gli occhi a questa sua affermazione, per poi sbuffare. Com'è che tutti di punto in bianco si interessavano al mio andamento scolastico e mi trattavano come un cucciolo smarrito da riportare sulla retta via?! Dio, che cosa odiosa. « Ragazzi, non ho bisogno dell'aiuto di nessuno okay? Non me ne frega nulla, anche se perdo un anno » sbuffai. Se c'era una cosa che non sopportavo era avere mille persona che si preoccupavano di me, come se fossi un bambino di tre anni. Ero più che capace di sbrigarmela da solo. Comunque sia, a quanto pare Elaine era d'accordo con Donovan sulla questione e non si risparmiò uno dei suoi tipici commenti - « Donovan ma ti prego... penso di immaginare già come aiuterai Hunter » - che rivolse a Donovan. A questo punto guardai allarmato il ragazzo e deglutii, per poi nascondere ogni mia espressione dietro la tazza del gelido caffè latte. Non poteva intendere quello. Cioè, che avremmo davvero potuto fare altro al posto di studiare. Sapevo che, se davvero ci fossimo messi a ripassare economia insieme, chiusi in una delle nostre camere, i libri non avrebbero goduto molto delle nostre attenzioni, ma lei come faceva a supporlo?! « Con i libri... insomma... così si aiutano le persone a studiare... no? » annuii a quella frase, guardando la bionda che sospirò prima di appoggiarsi al morbido schienale del divano. « Donny, Hunt - iniziò, con tono mille volte più basso rispetto al precedente - Non sono stupida. Non saprò tutto, ma non ci vuole un genio per capire di diverso rispetto ad una semplice amicizia tra di voi. Il modo in cui vi guardate parla da sé » concluse e a quel punto capii che non c'era più nulla da fare. Sapeva tutto ed io ero stato uno scemo a credere di poterlo nascondere. Era imbarazzante, davvero. « Cosa aspetti a giudicarmi, allora? » chiesi con tono scocciato ed impaziente, ma immediatamente mi pentii di essermi rivolto a lei in quel modo. Era pur sempre la mia migliore amica.. ma era anche la migliore amica di Chelsea, e tutta questa situazione la poneva davanti ad una scelta. Ad un certo punto decisi di alzarmi, prendere il mio caffè ed il mio zaino e andarmene semplicemente. L'inizio di quella conversazione era già stato abbastanza difficile da sopportare e non volevo udire altro. Non dissi una parola e mi diressi quindi vero l'uscita.
    Sebbene tentò di coprirlo con la tazza del caffè, notai immediatamente il sorrisetto di Donovan quando la bionda mi accusò di passare sempre meno tempo con loro e ciò fece sorridere anche me.

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    « Ragazzi, non ho bisogno dell'aiuto di nessuno okay? Non me ne frega nulla, anche se perdo un anno » Guardai immediatamente Hunter con uno sguardo piuttosto tenero. Insomma non volevo che usasse quel tono di voce, anche se non aveva usato un tono particolarmente alto aveva usufruito di un tonopiuttosto scocciato e no, non volevo pr niente che perdesse un'anno. Anche perchè mi sarei sentito terribilmente in colpa nei suoi riguardi sapendo che gran parte di tempo che levava inq ualche modo allo studio era a causa mia. Ma comunque in quel momento c'erano pesci più grossi a cui pensare: Elaine ci stava mettendo estremamente alle strett ee quando dalle sue labbra uscirono « Donny, Hunt Non sono stupida. Non saprò tutto, ma non ci vuole un genio per capire di diverso rispetto ad una semplice amicizia tra di voi. Il modo in cui vi guardate parla da sé » queste parole, dette in un tono di voce piuttosto passo, mi impietrificai quasi sul divanetto e deglutii nuovamente in maniera rumorosa. Non mi aspettavo che Elaine o che qualsiasi altro essere sulla faccia della terra, potesse acccorgersi di ciò che stava succedendo tra me ed Hunter. Mi morsi immediatamente il labbro inferiore restando in totale silenzio, non sapevo bene cosa dire, insommas, in certe circostanze non c'erano molte cose da dire quindi optai per lo stare in silenzio. « Cosa aspetti a giudicarmi, allora? » Le parole di hunter furono una breccia al cuore e quando lui si alzò dal divanetto non ci pensai due volte ad alzarmi di fretta anche io lasciando così come una cretina Elaine seduta sul divanetto. Seguii immediatamente l'alto ragazzo e mi affrettai a prendergli il braccio per poterlo fermare. Non utirlizzai affatto una stretta pesante, mi limitai a stringere appena il suo polso e lo tirai poi verso di me non appena usciti dalla caffetteria. Non c'erano persone li, quindi potevo parlare trnquillamente senza dover pensare alle conseugenze di qualcno che avrebbe potuto sentici. « Piccolo... mi... mi dispiace » Mugugnai con un tono che lasciava capire quanto fossi morificato, infatti mi sentivo abbastanza responsabile di ciò che era successo, insomma probabilmente se io quella volta non avessi baciato Hunter la bionda non si sarebbe mai insospettita. Non volevo vedere Hunter così, non era bello vedere elggermente innervosito. Non ci pensai a trattenermi e mi allungai con entrambe le mani al suo viso per potergli accarezzare lentamente la guancia mentre lo fissavo in viso.

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Nei pochi secondi che ci impiegai a dirigermi dal divanetto all'uscita della caffetteria, riuscii a pensare solo a quanto volessi che Donovan mi seguisse. Non volevo stare da solo, ed era strano per una persona come me. Quando avevo dei problemi, la prima cosa che facevo era scappare da tutto e da tutti e cercare un luogo per starmene tranquillo con me stesso, ma ora anche quello mi faceva paura. In quell'ultimo periodo infatti, appena non avevo distrazioni, la mia mente continuava a formulare pensieri su pensieri che mi procuravano ansie di ogni tipo. Beh, soprattutto su me e su Donovan, e la cosa assurda era che era proprio l'unico che riusciva a calmarmi. Per quanto avessi voluto negarlo, avevo bisogno di lui sia fisicamente ma anche come supporto morale. Mi serviva qualcuno che mi mostrasse, che mi dicesse che tutto si sarebbe sistemato. Per quanto riguardava Elaine, avevo già capito da giorni che la bionda avesse intuito qualcosa. Non sapevo esattamente cosa, ma ora era tutto molto più chiaro: sapeva quello che c'era da sapere per capire come stavano le cose. Non avevo apprezzato il modo in cui me lo aveva comunicato: avrebbe semplicemente potuto prendermi da parte e chiedermelo, ma forse non aveva tutti i torti. In quel modo, non avrei mai confessato, mentre ora non avevo potuto negare ed ero solo riuscito ad arrabbiarmi con lei e a costruire di nuovo quel mio muro difensivo nei suoi confronti. Sinceramente, non volevo che la nostra amicizia risentisse di questo fatto, ma era inevitabilmente in mezzo: era al centro dei due fuochi che eravamo io e Chelsea e prima o poi ne avrebbe dovuto scegliere uno, perchè non vedevo altre soluzioni. Mi sentivo male al solo pensiero e si, ero impaurito di perdere ogni cosa.
    Chiusi per un secondo gli occhi quando sentii una presa sul mio polso e poi mi voltai sollevato verso Donovan. Sembrava avermi letto nel pensiero, oppure riusciva semplicemente a capirmi più di chiunque altro. « Piccolo... mi... mi dispiace » la sua voce era mortificata e non mi piaceva sentirlo così. Non sapevo nemmeno per cosa si stesse esattamente scusando, ma scossi immediatamente la testa e lasciai che poggiasse le sue mani sulle mie guance. « Non devi scusarti per nulla. Non è colpa tua » ci tenni a precisare. No, assolutamente, quello sbagliato ero io. Io che volevo tenere un piede in due scarpe e che probabilmente alla fine mi sarei trovato completamente solo. Piano geniale, mi dicono. Non ci pensai due volte a circondare con le braccia il corpo di Donovan e stringerlo a me in un abbraccio. « Possiamo solo andare in camera? » sussurrai nel suo orecchio, tentando invano di mantenere un tono di voce stabile. In quel momento avevo solo bisogno di passare del tempo con lui, da soli, senza che ci dovessimo preoccupare di nessun altro.

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6 replies since 6/5/2013, 21:20   75 views
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