i know i'll have to let it all go but i'll keep it just in case

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Il modo in cui poche parole, messe insieme, ti entravano in testa e non ti uscivano per nessun motivo al modno era una cosa per certi aspetti esilarante - quando erano qualche parola di divertimento o cose del genere - e decisamente frustrante, come in quel caso, quando ti sbatteva in faccia la verità. Così era stato: «Donny, non sono pronto per portare avanti questa storia e non- non so se mai lo sarò. Mi sembra ancora tutto così sbagliato e qui nessuno capirebbe. Mi.. mi dispiace per averti fatto credere che potesse esserci qualcosa di serio fra di noi, mi dispiace che tu abbia lasciato Claire, davvero. Ti meriti molto di più » Queste seguenti parole erano rimaste impresse nei miei pensieri dal momento in cui erano uscite dalle labbra di Hunter. Erano state come una decina di coltelli che , in ripetizione, si infilavano nella mia carne senza alcuna sosta. Okay il concetto regeva benissimo. Il fatto era che, sapere- detto chiaramente - da Hunter che non sapeva che mai sarebbe stato pronto ad affrontare quella cosa che tra me elui si stava creando, mi aveva completamente distrutto. Perchè, benchè nella sua frase non compariva la parola addio restava comunque di fatto che in consistenza, le sue parole quello mi stavano a significare. Mi sentii un perfetto idiota, seduto ancora su di lui. Lo avevo eprsino baciato e le sue labbra non si rano per nulal mosse contro le mie, si era limitato a stare fermo e questa cosa mi sapeva tanto di umiliazione. Mi ero alzato lentamente di dosso a lui e mi ero limitato a fare un si con la testa e a mugugnare un « Ci vediamo in giro, Hunter. Hai ragione.... merito di meglio » e proca troia no, io sapevo cos'era il meglio per me: Hunter. E per quanto quella relazione segreta potesse farmi male, ne avevo davvero ma davvero bisogno. E non lo dicevo solo perchè avevo bisogno di fare sesso con un ragazzo, avevo bisogno di lui, del mio Hunter. Il giorno seguente, non mi andava per nulla di uscire dalla mia camera e di andare a seguire le lezioni, non avrei comunque prestato attenzioni a queste per due motivi: a) non avevo chiuso occhio tutta la notte, ero restato semplciemente a fissare il soffitto e a girarmi e rigirarmi nel letto e b) la mai testa era con i pensieri in tutt'altra direzione, avrei comunque pensato ad altro e sentire i vari professori che si dilungavano in discorsi per niente interessanti, non era un idea che mi allettav aparticolarmente. Avevo quindi passato l'intera mattina all'interno del mio letto. Letto in cui un paio di giorni prima avevo fatto sesso con Hunter e - anche se adesso risultavo uno smielato schifosissimo - riuscivo eprsino a sentire il suo odore tra le lenzuola e sul cuscino sulla quale in più di una notte si era appoggiato il suo capo. Mi strinsi con le braccia attorno a questo mentre lo stringevo a me e tenevo gli occhi socchiusi. Quando sentii alla mia porta dei suoni di un pugno che andava contro la superfice in legno di quest'ultima, aggrotti immediatamente le sopracciglia. Detto sinceramente? Per qualche strano motivo stavo sperando con tutto me stesso che a bussare alla mia porta fosse stato Hunter ma queste mie fantasie vennero gettate in terra quando, dopo aver aperto la porta, mi ritrovai dinnanzi Lucas che - dopo essersi leccato le labbra - mi accarezzò piano il viso « Hey bellissimo... posso entrare?! » Sospirai immediatamente alle parole del ragazzo mentre mi guardava con aria - palesmente maiziosa - Mi passai la lingua lungo il contorno delle labbra e mi precipitai a scuotere la testa « Lucas... ti prego... va a farti fottere. » Esclamai con tono piuttosto inenrvosito senza però pensare a come ilr agazzo avrebbe ptouto rispondermi perchè si, in certi casi poteva rispondere « Perchè credi che io sia qui allora?»si affrettò a dirmi e non persi occasione di sbattergli la porta in faccia, andando opoi verso la nmia scrivania per poter prendere i miei farmaci.
    Il giorno seguente, non potevo assentarmi nuovamente dalle lezioni quindi, volevo o meno, dovevo. Mi alzai al mio letto in mattinata e mi feci una doccia e mi infilai in dosso dei vestiti senza nemmeno pensare più di tanto agli abinamenti. Non mi preoccupai nemmeno di sistemarmi i capelli e mi affrettai a cammianre nei corridoi. Nel fare in fretta e furia, e quindi nel correre - dato che avevo fatto tardi - non guardai in faccia a nessuno e nel fare ciò mi riterovai a travolgere un ragazzo che assieme a me sballottò per terra assieme ai nostri libri « Merda! » Esclamai alzandomi da terra e prendendo un sosprio mentre andavo a racchettare i miei libri dal pavimento, il ragazzo mi squadrò dalla testai ai piedi e « Con quel bel culo che ti ritrovi, potresti star più attento a camminare » Cosa c'entrava il mio culo sul mio modo di cammianre?! Oh aspetta, ci stava provando?! Alzai immediatamente il mio sguardo verso di lui e gli abbozzai un immediato sorrisetto « Sei uno di quegli ennesimi stronzi che vuole sfottermi perchè sono gay o cosa? » gli chiesi alzando un sopracciglio mentre il ragazzo si precipitava a scuotere la testa « Oh no, sono un'ennesimo ragazzo che viene preso epr il culo dagli stronzi perchè frocio. » Si affrettò a spiegarmi il ragazzo. Cory, così mi disse di chiamarsi e si passammo le prime due ore della mattinata assieme dato che seguivamo lo stesso corso di economia politica. In un paio di giorni, con il tempo che avevo iniziato a passare assieme al ragazzo. Il pensiero di Hunter era completamente sparito dalla mia mente. Durante quei giorni lo avevo incontraoto per i corridoi ma, non appena il mio sguardo incorciava il suo, mi precipitavo a distoglierlo e a girare alla parte opposta alla sua. Non mi andava di vederlo o di parlare con lui. Nulla. Cory era uno die ragazzi della squadra di pallanuoto della scuola e iniziammo a frequentarci. Erano passate oramai un paio di settimane che io ed il ragazzo avevamo iniziato a frequentarci e si, avevmo fatto anche sesso e dovevo ammettere che a letto aveva le sue doti. Mi aveva invitato ad andare ai suoi allenamenti quel giorno e non avevo potuto non accettare così, dopo le lezioni e subito dopo il pranzo, mi ero precipitato con lui agli allenamenti ed ero stato seduto sulle gradinate a fissarlo fino al termine dell'allenamento. A fine di questo lo seguuii negli spogliatoi e non appena il mio - oddio non lo stavo chiamado davvero così - ragazzo, si levò lentamente di dosso l'aderente costumino che - diamine sembrava essere troppo piccolo per coprire ciò che aveva tra le gambe - , lo guardai mordendomi il labbro inferiore richiamando subito all'attenzione un « Perchè cazzo c'è un finocchio qui dentro? » alla quale non ebbi il tempo di rispondere dato che Cory si voltò verso il ragazzo che aveva esclamato queste parole dicendo un « E' il mio ragazzo e poi non sta guardando il tuo culo moscio ma me, quindi sta zitto. » che feci si che gli sorridessi immediatamente.

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    Edited by minty¸ - 24/6/2013, 00:32
     
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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Osservare l'espressione sul viso di Donovan mentre gli dicevo per l'ennesima volta che fra noi non poteva esserci nulla fu una delle cose più dolorose che avevo mai sopportato e so che la cosa poteva sembrare assurda ed esagerata, ma stavo iniziando a tenere molto al ragazzo. Qualcuno diceva che si capiva l'importanza di un qualcosa quando quest'ultima iniziava a mancare e si, era davvero così. Si notava perfettamente quanto quelle mie parole lo stessero facendo soffrire e cazzo, mi odiavo per quello: gli avevo promesso, settimane prima, che non avrei permesso a nessuno di ferirlo e ora ero io a farlo: Detto sinceramente mi sentivo uno schifo e no, non sapevo se sarei mai riuscito a perdonarmelo. Era sempre quello il mio problema: che pensavo solo a me stesso e il mio egocentrismo a volte mi rendeva cieco. Avrei davvero voluto portare avanti quella storia con Donovan, davvero, ma non avevo avuto nemmeno il tempo di capire cosa provavo davvero per lui - perchè ero sicuro che non era stato solo una scopata, era molto di più - e tra pochi mesi sarebbe terminata la scuola e lui era all'ultimo anno, il che significava che probabilmente sarebbe tornato a casa, o magari si sarebbe trasferito a Londra e non ci saremmo più rivisti. Era anche per questo che il tutto mi sembrava un'assurda utopia e si, detto sinceramente, avevo paura di costruire qualcosa con lui perché avrei perso tutto il supporto dei miei amici e l'anno prossimo sarei stato completamente solo. La solitudine, in effetti, era la cosa che più mi preoccupava - sebbene sembrassi uno di quei tipi che se la potava cavare benissimo da solo. E dio, certo che ce l'avrei potuto fare, contavo moltissimo su me stesso, ma sarei stato terribilmente isolato, annoiato e triste e non lo avrei sopportato per molto. E poi cosa sarebbe successo a me e Donovan, una volta separati? Non ero esattamente la persona che si accontentava di un paio di chiamate al giorno e magari di non fare sesso per un intero mese, solo quando c'era occasione tra una visita e l'altra. Dio, sarebbe stato un incubo. Fu per questo che quando « Ci vediamo in giro, Hunter. Hai ragione.... merito di meglio » mi disse e si alzò per andarsene mi limitai ad annuire e non lo bloccai come il mio cuore mi suggeriva di fare. Lo osservai mentre si allontanava da me e si, mi sentivo distrutto, ma forse in fondo era meglio che fosse andata in quel modo. Avrei potuto semplicemente cercare di dimenticare quella parentesi di un paio di mesi, tornare a fare sesso con Chelsea come avevo sempre fatto e ignorare il ragazzo quando ci incontravamo nei corridoi. Sapevo che non sarei mai stato capace di togliermelo definitivamente dalla testa, ma dicevano che il tempo aggiustava tutto ed io ero piuttosto fiducioso.
    Il principale problema fu che successe tutto il contrario di quello che avevo sperato: Donovan stava ormai diventando il mio pensiero fisso e non riuscivo a concentrarmi su nient'altro. Nella mia mente continuavano a rimbombare la parole le che ci eravamo detti, i momenti che avevamo passato assieme, il modo in cui i nostri corpi si erano uniti perfettamente e si, era una tortura. Ricordate quando avevo detto che odiavo quando il mio umore dipendeva da qualcun altro? Ecco, era proprio questo ciò che stava accadendo e si, era insopportabile. Addirittura Chelsea e mia sorella Scarlett si erano accorte che c'era qualcosa che non andava, per non parlare di Elaine. Avevo infatti ripreso a saltare la maggior parte delle lezioni - cosa che mi costò una telefonata di avviso a casa e numerose ore di detenzione - e iniziai a fumare qualche schifezza che mi aveva rifilato un mio amico, in cambio di un bel po' di banconote. Almeno con quella merda ero così fatto che non riuscivo nemmeno a pensare a cose sensate, il che era un bene. Il tutto precipitava poi quando incrociavo Donovan per i corridoi e lui non mi degnava di uno sguardo, ma pensava solo a tirare dritto. In fondo non potevo nemmeno biasimarlo, no? Lo avevo rifiutato e lui stava andando avanti: ero io quello patetico, fra i due.
    « Hunter! So che sei lì dentro, quindi muoviti e apri questa cazzo di porta! » era un giovedì pomeriggio, circa dieci giorni dopo l'accaduto, e Elaine stava bussando alla mia porta da almeno dieci minuti ormai, il che era stressante. Ad un certo punto fui addirittura tentato di mandarla a fanculo, ma alla fine decisi di alzarmi dal letto, infilarmi un paio di jeans sopra ai boxer che indossavo e farla entrare. La bionda, quando si incazzava era davvero una furia e questo lo sapevo bene, anche se ero consapevole che stesse facendo tutto ciò per il mio bene. « Ora ascoltami bene, okay? Mi sono davvero rotta, anzi, tutti ci siamo rotti, di questo tuo atteggiamento di merda, quindi ora io non esco da qui finchè non mi dici che cos'hai. E poi pensiamo ad un modo per risolverlo insieme » mi annunciò, e adorai il modo in cui il tono della sua voce si addolcì verso la fine. Nonostante ciò tentai un « El, è personale, ma è tutto okay, davvero. MI serve solo un po' di tempo » che ovviamente non andò in porto. Alla fine mi ritrovai a raccontarle in ogni minimo particolare cosa c'era stato tra me e Donovan: dal bacio in detenzione, dall'iscrizione al gruppo di canto corale, il momento in cui lei ci aveva beccati nella sala prove dopo che era finita la lezione, quella sera in cui mi aveva vomitato addosso, la prima volta che avevamo fatto sesso e tutte le discussioni che erano seguite. Ero terrorizzato nel dirle tutto ciò perchè non avevo la minima idea di come l'avrebbe presa, ma cavolo, lei era El - la mia migliore amica El. Non era come tutti gli altri, aveva un cuore grandissimo e non mi sopresi in fondo quando alla fine venne lì ad abbracciarmi e a sussurrarmi mille parole di conforto come un Io ci sarò sempre per te, lo sai vero? » che mi riempì il cuore. Sebbene non avesse risolto la situazione, sfogarmi con qualcuno e soprattutto essere capito mi aveva davvero rasserenato e per qualche giorno riuscii quantomeno ad essere presente con la testa durante le lezioni e quando ero con il mio gruppo. Inoltre El aveva acconsentito a non fare parola con Chelsea di tutto ciò che le avevo raccontato e mi aiutò addirittura a tenerla occupata, così da darmi un po' di spazio per me stesso.
    Era un giovedì pomeriggio ed ero andato con Dylan a guardare l'allenamento di pallanuoto in preparazione ad una partita importante della squadra del college, in cui Seth giocava come attaccante. Era uno sport che avevo sempre apprezzato, sebbene non facesse per me, e poi mi piaceva dare un po' di supporto al mio migliore amico. Conclusosi l'allenamento salutai Dylan e mi diressi verso gli spogliatoi per incontrarmi con Seth e aspettare che si cambiasse, come facevo sempre. Non che quell'ambiente facesse poi troppo bene ai miei ormoni, sia chiaro, ma riuscivo comunque a controllarmi: non ero così disperato. Ero entrato da appena cinque secondi quando « Perchè cazzo c'è un finocchio qui dentro? » sentii queste parole pronunciate da uno degli altri componenti della squadra e raggelai, assumendo un'espressione preoccupata. Si, credevo che quel commento fosse rivolto a me. « E' il mio ragazzo e poi non sta guardando il tuo culo moscio ma me, quindi sta zitto » solo sentendo ciò riuscii a rilassarmi e- cosa?! Fermi tutti. Il mio ragazzo?! Mi ci volle un attimo per girarmi e rendermi conto che tutta l'attenzione era concentrata su Donovan e.. e un fottuto biondino che aveva appena detto di essere il ragazzo del mio Donny. Li fissai esplicitamente, mentre gli altri intorno a me si erano persi in risatine e commenti vari. Dio, mi sentivo mancare i sensi, non potevo credere ai miei occhi e alle mie orecchie. Lo avevo già visto in giro nei corridoi con quello, ma non avevo mai immaginato che potessero essere più di semplici amici. All'inizio ero solo incredulo, poi ferito, poi arrabbiato, poi geloso. Tutte queste emozioni mi investirono nel giro di pochi attimi e si, mi sembrava di impazzire. « Ehy, Hunt » era la voce di Seth, che mi poggiò una mano sulla spalla e mi avvicinò a sè, abbracciandomi in modo fraterno. Ero ancora totalmente preso ad osservare i sorrisi e gli sguardi che si stavano scambiando i due che non lo calcolai nemmeno finchè non sentii le sue possenti braccia stringermi. « Ehy. Complimenti, campione » lo apostrofai poi, tornando in me e scompigliandogli leggermente i capelli ancora bagnati.

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Fatto stava che, per quanto mi sforzassi a ridere, scherzare o fare qualsiasi altra minima cosa, Hunter mi mancava da morire. Non mi riferivo però solo al fatto che mi mancasse andare a letto con lui - quella non era proprio mai stata una priorità, per quanto mi piacesse farmelo non mi dispiaceva comunque stare abbracciato a lui nel mio letto, a sbaciucchiarmelo ovunque e dormire abbracciati - mi riferivo a lui alla sua presenza, a tutte le cose che in quelle settimane avevamo fatto insieme. Partendo dal primo bacio che ci eravamo dati in detenzione, ai vari punzecchiamenti che ci facevamo... tutto, mi mancava quel fottutissimo ragazzo, cazzo. Per quanto volessi ostinarmi a credere che non mi mancasse, la verità era semplicemente quella che, in realtà, Hunter mi mancava da morire ed era un colpo allo stomaco ogni volta che nei corridoi incorciavo i suoi splendidi occhietti alla quale non rivolgevo più di un paio di un paio di secondi di sguardo dato che mi precipitavo ad allontanare la mia presenza da quella in cui lui era intenzionato ad andare. Probabilmente quest'ultimo comportamento era pari a quello di un bambino, dato che lo stavo praticamente evitando in tutti i modi, ma era davvero più forte di me, ritenevo che uqello fosse l'unico modo buono per reagire. Avevo snobbato persino le prove del glee club dato che - anche se dubitavo fortemente che Hunter Fitzpatrick stesse continuando a frequentare il corso di canto coregorafato - se avessi incontrato Hunter li probabilmente non sarei riuscito per nulla a resistere alla tentazione di fissarlo in continuazione e no, non era di certo ciò che mi serviva in quel periodo. Avevo bisogno di qualcosa che mi distraesse da lui e non che mi invogliasse a pensarlo ancor di più. Dovevo ficcarmi in testa che quella cosa che c'era stata non era stata un emerito cazzo, solo una minima storiella durata un paio di settimane, tutto qui. Detto sinceramente?! Mi sentivo responsabile. Avevo avuto modo di riflettere e si, ero giunto alla conclusione che probabilmente, se Hunter ed io adesso non stavamo più insieme - no okay non stavamo insieme, era solo una relazione strana, credo- la colpa era in gran parte mia, mia e del fatto che fossi andato a scopare con Lucas. Mi ero rifugiato nella presenza di Cory, il modo in cui il ragazzo nei primi giorni ci aveva provato con me era stata una cosa al quanto dolce. Insomma, lui non si preoccupava del fatto che tutti quanti ci fissassero quando magari - prima di uscire con lui una prima volta - ci aveva provato spudoratamente accanto al mio armadietto accarezzandomi piano il viso e accarezzandomi persino i fianchi. Mi sembrava tutto così surreale, e non parlo del fatto che un ragazzo mi prestasse certe attenzioni - mi erano già state prestate da Hunter quando eravamo in privato, naturalmente - ma del fatto che mele prestasse in pubblico, senza proccuparsi minimamente di ciò che i ragazzi/ ragazze avrebbero potuto dire vedendoci così appiccicati. Nonostante questo però, a scuola non c'eravamo mai scambiati nemmeno un minimo bacio nei corridoi, al massimo in qualche classe ci eravamo concessi questa "trasgressione", ma non dinnanzi a tutti quanti anche perchè probabilmente se mai il priside ne fosse venuto a conoscenza la cosa non sarebbe stata tanto simpatica. Non avrei osato minimamente pensare a come cazzo avrebbe potuto reagire mio padre sapendolo. Lui non avrebbe capito, insomma per lui sarei stato etichettato poi solo come il "figlio gay" e questo lo sapevo, insomma... quale padre desidera un figlio gay?! Benchè io non fossi completamente gay - essendo bisessuale - avrei comunque assunto la nomima di questo. [...] Non ero mai stato ad una llenamento di pallanuoto, uqindi fu per questo che subito accettai quando cory mi chiese se fossi voluto andare con lui, insomma l'idea era allettante, e non mi sarebbe dispiaciuto vedere il mio - merda lo stavo chiamando di nuovo così - ragazzo, mentre si allenava. Forse sbagliato nei confronti del ragazzo, forse avrei dovuto semplicemente dirgli Ti sto usando solo per cercare di dimenticare quel fottutissimo ragazzo di Hunter Fitzpatrick, avrei messo sincerità in quella cosa, però facendo ciò avrei dovuto raccontare a qualcuno di quella strana cosa che c'era stata tra me e Hunter e no, non credevo che il ragazzo avrebbe apprezzato. Insomma, io oramai il mio coming out lo avevo fatto senza troppi pensieri ee senza nemmenor endermene conto. Lui, lui non avrebbe avuto le palle di farlo, questo era unod ie principali problemi che c'era attorno a noi, quindi non mi fidavo per nulla così tanto di Cory da potergli raccontare che anche Hunter, come me, era bisessuale. Entrati negli spogliatoi, mi andai a mettere seduto sulla panca di fronte al mio ragazzo che armeggiava con il suo armadietto per poter prnedere le cose necessarie a farsi una doccia, Il commento che mi era stato rivolto, in quelle settimane era stata una vera e propria tortura, infatti non c'era stato un singolo individuo della scuola che si era astenuto dal chiamarmi: checca, gay, finocchio, frocio e tanti ma tantissimi altri appellativi riferiti al fatto che gli uomini mi piacessero. Non mi disturbava più di tanto la cosa, sapevo difendermi e se in quel momento Cory non avesse risposto prima di me, probabilmente mi sarei aizzato in "attacco". « Ehy, Hunt » Distolsi immediatamente i miei occhi dalla figura di Cory non appena sentii queste parole, quel nome, e diamine non mi sarei dovuto girare. Mi voltai, girando il viso verso destra e mi morsi immediatamente il labbro inferiore notato Hunter preso a fissare me e Cory, distogliendo lo sguardo solamente quando il suo amico lo strinse tra le sue braccia. Mi ero perso a fissare il suo volto, il suo bellissimo volto e cazzo adesso avevo le farfalle che mi svolazzavaano senza tregua nella pancia. Mi alzai dalla pancia sulla quale ero seduto ed avvicinandomi all'armadietto di Cory, nelle quali c'erano tutte le sue cose, gli afferrai il volto e lo portai verso il mio « Piccolo sono tutti a fare la doccia, quindi a momenti dovrebbero lasciarla libera... perchè non la facciamo insieme? » feci un enorme enfasi sul piccolo, perchè cazzo, lui non era il mio piccolo... il mio piccolo era Hunter. Cory fece un sorrisetto afferrandomi per il mento e mi alzai sulle punte per poter arrivare alla sua altezza e dischiudere la mia bocca contro la sua così da poterlo iniziare a baciare in maniera lenta. Negli spoiatoi erano rimaste ancora un paio di persone, tra cui Hunter ed il suo amico, e cazzo ero una persona cattiva e meschina perchè stavo baciando Cory solo pe rmettermi in mostra con Hunter. Ma comunque al ragazzo biondo questa cosa non dispiaceva, allungò poi lentamente le sue mani lungo i miei fianchi e le strinse in maniera forte sui miei glutei, facendo si che potessi staccarmi dalla sua bocca per concedermi una piccola risata.

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    Quella settimana o poco più da quando io e Donovan ci eravamo - se così si poteva dire - lasciati era stata terribile. Aspettate, cancelliamo tutto: quella settimana da quando io avevo lasciato Donovan, perchè la decisione finale era stata comunque mia. Era palese che tra di noi ci fossero mille incomprensioni, che non la pensassimo allo stesso modo riguardo a moltissime cose e che Donovan avrebbe voluto da me molto di più di quanto io ero risposto a dargli, ma per qualche assurda ragione tutto sembrava essere perfetto tra di noi quando eravamo soli. Ero sicuro che era colpa mia, in fondo, perchè in pubblico, anche quando stavamo l'uno con l'altro o parlavamo semplicemente io ero sempre teso ed ero sicuro che il riccio lo avesse più volte notato e che non apprezzasse la cosa. Lo potevo capire e si, ero davvero invidioso del fatto che lui non avesse la minima paura di fare coming out - o almeno che non gli fregasse nulla di ciò che la gente diceva su di lui. Non era lo stesso per me, purtroppo, e dopo ciò che era successo tra lui e Lucas ero diventato davvero cinico su tutto ciò che avrebbe potuto rientrare nella categorizzazione "noi". Perchè davvero, non c'era nemmeno nessun "noi", non più. Ero consapevole che avevamo condiviso qualcosa di più del semplice scopare, sapevo che anche per lui era stato così ma alla fine si riduceva tutto solo a quello, no? Comunque, dopo averlo - diciamo - lasciato mi ero aspettato da lui una reazione come quella che di fatto aveva avuto, perchè per un minimo in quei mesi ero riuscito a conoscerlo. Come previsto infatti per tutta la settimana mi ignorò completamente, abbassando lo sguardo, evitandomi e cambiando direzione ogni volta che ci incontravamo nei corridoi. Era una cosa che aveva già fatto le precedenti volte che avevamo litigato e si, era totalmente prevedibile, ma faceva comunque male. Era come se con quei gesti stesse tentando di negare, di cancellare tutto ciò che c'era stato e non mi vergognavo ad ammettere che anche solo scambiare uno sguardo con lui, perdermi ancora una volta in quegli occhioni color miele, mi avrebbe fatto sentire molto meglio. Io invece non avevo fatto altro che seguire con lo sguardo ogni suo spostamento ogni volta che mi si presentava davanti, molto spesso mentre passavo del tempo con Seth, Dylan o El. La cosa terribile, poi, era che non avevo la minima idea di cosa gli frullasse per la testa, perchè quando si comportava in quel modo diventava illeggibile. Speravo davvero che ogni tanto pensasse a me e lui, che non avesse semplicemente superato tutto così in un batter d'occhio. Una notte sognai addirittura che mi trovavo in riva al fiume Cam - che passava proprio dietro alla scuola - e che lui si sedeva sull'erba accanto a me, per poi dirmi qualcosa di simile a « Piccolo, ci ho ripensato e.. e voglio davvero stare con te, a qualunque costo. Non mi importa quanto tempo ti ci vorrà perchè tu voglia vivere la nostra storia pubblicamente, posso aspettare quanto vuoi. Mi manchi tantissimo » e si, poi arrivava il momento in cui ci baciavamo, ed io ero felicissimo. Inutile dire che poi, quando mi svegliai, il mio umore cadde a picco perchè sapevo che parole del genere non sarebbero mai uscite dalla bocca di Donovan e questo, dopotutto, era anche il motivo per cui avevo reputato che fosse meglio chiudere qualunque cosa ci fosse stata fra noi due. Insomma, lui non voleva nascondersi, voleva avere una relazione normale come ogni altro adolescente e io non volevo essere il motivo per cui avrebbe dovuto farlo. Non era giusto, non lo era assolutamente. Nonostante questo, quando quel pomeriggio negli spogliatoi venni a conoscenza del fatto che lui e quel biondino - Cory, mi pareva - stavano insieme non potei proprio essere felice per loro. piuttosto, fu come ricevere cinquanta pugnalate nello stomaco. Anzi, nemmeno, ma come una terribile e infinita tortura. Il saluto di Seth - che pronunciò il mio nome - sembrò attirare l'attenzione di Donny, che si voltò verso di me. Ci guardammo giusto per qualche attimo, perchè poi io fui stretto nell'abbraccio umido di Seth che si era appena fatto la doccia e il riccio distolse subito lo sguardo - cosa che non feci però io. Continuai a parlare con il mio migliore amico, rispondendogli in modo assente, in quanto in realtà stavo ascoltando ciò che si dicevano Donny e il ragazzo della squadra di pallanuoto, che dovevo dire era anche fottutamente carino. « Piccolo sono tutti a fare la doccia, quindi a momenti dovrebbero lasciarla libera... perchè non la facciamo insieme? » quando sentii ciò raggelai nuovamente e non ero sicuro se mi distrubasse di più il modo in cui lo aveva soprannominato - cazzo, ero sempre stato io il suo piccolo - o il fatto che Donovan gli aveva appena proposto di fare sesso nelle docce. Era una cosa che avevo fatto più di mille volte con Chelsea, lo trovavo eccitante e divertente, ma cazzo, non potevo credere che potesse arrivare a proporre qualcosa del genere. Non davanti a me. Ora chi era lo stronzo fra i due? Sicuramente non io. E poi capivo che volessero vivere la loro relazione alla luce del sole e cazzate varie, ma non c'era proprio bisogno di esplicitare tutto in quel modo. Fanculo, okay? Li osservai poi mentre si baciavano e un istinto di gelosia mi pervase quando il biondo spostò le mani sul culo di Devon, che almeno fino alla settimana prima era stato toccato solo ed esclusivamente da me - ad eccezione del sesso femminile, si intende. Mi ci volle un'enorme forza di volontà per non alzarmi in piedi e dire a quel coglione di tenere giù le mani dal corpo di Donny, ma probabilmente non sarebbe stata la cosa migliore da fare lì davanti a tutti e inoltre, dal modo in cui il riccio stava ora sorridendo, non sembrava che a lui dispiacesse. Il mio problema era che non ero proprio il tipo che si tirava indietro lasciando spazio agli altri, quindi vedere una scena del genere davanti agli occhi mi bruciava alquanto. « Hunt, stai bene? Mi stai ascoltando? » mi chiese poi Seth e lo guardai confuso, per poi « Si.. si, certo. Cos'avevi detto? » dire, impappinandomi appena.

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Sarei forse sembrato troppo ridicolo e infantile se avessi detto che ero pazzamente innamorato di Hunter?! Forse la parola innamorato poteva sembrare estremamente grande, e si lo era, lo era eccome, ma tenevo davvero tanto al ragazzo. Quella cosa tra me e lui era durata appena un paio di settimane, durante le quali però avevamo condiviso molto di più di quello che avessi maic ondivido con qualcun'altra. Detto sinceramente, nonostante avessi i miei ventun'anni e nonostante ilf atto che di relazioni ne avevo avute parecchie - non innumerevoli - ma abbastanza pe ril mio calibro, non mi ero mai innamorato di qualcuna delel ragazze con il quale ero stato. Definivo infatti il concetto di amore una cosa esagerata e troppo grossa, una cosa impossibile per me, perchè no, non ero affatto il tipo che andava ad innamorarsi di qualcuno, nonostante ilf atto che dal mio aspetto questo non si deducesse. Ma Hunter aveva stravolto parte della mia vita, e non parlo solo del fatto che - detto in maniera estremamente rozza e volgare - mi aveva rotto il culo e quindi aveva aperto i miei orizonti anche verso il genere maschile, ma anche perchè con lui avevo sorpassato quella soglia che c'era tra la buonissima amicizia di due ragazzi, lui era principalmente un mio amico, ero riuscito a confessargli cose di cui non avevo mai confessato a nessuno come la morte di mia madre o il fatto che ogni santissima mattina dovevo ingozzarmi di medicinali per tenere a freno i miei stranis balzi di umore. Quest'ultima cosa non la sapeva nesusno a scuola, tenendo da parte i professori e il preside che lo sapevano a causa delle raccomandazioni di mio padre, l'unico a saperlo del corpo studentesco era Hunter, e gliel'avevo detto principalmente eprchè di lui mi fidavo, fidavo ciecamente anche perchè se così non fosse stato, il mattino dopo averlo scopato, non mis arei mai azzardato a farmi penetrare. Ritenevo quell'ultima cosa un'atto di fiducia, perchè - per quanto mi riguardava - ritenevo la prenetazione una cosa basata sulla fiducia. Eravamo due uomini e l'intero mondo sa quanto cazzo di malattie sono trasmissibile tramite il sesso omosessuale, e poi era stato comunque la mi prima volta e non me ne pentivo per nulla, anzi, rimpiangevo fortemente quei tempi. Per quanto potessi avercela con lui per aver molalto la presa su di me ed aver scelto la sua vita fatta di popolarità che, a fine dei suoi studi non glia vrebbe fruttato nulla, e amici che, probabilmente non avrebbe dovuto ritenere tali - slavando Elaine - non riuscivo comunque a non guardarlo con uno sguardo docle, con i miei occhioni che ancora si scioglievano ogni volta che incotnravano il suo viso. Cosa potevo farci?! Era bellissimo, ogni minimo tratto del suo volto era perfetto, i suoi occhi, il suo naso, le sue soffici e morbidissime labbra. Cazzo non dovevo pensarci, lui, lui non mi voleva e non dovevo farmi questi strani pensieri. E poi adesso c'era Cory, che, nonostante non amassi, era comunque qualcuno che non mi faceva sentire solo perchè principalmente era questo il motivo per la quale stavo assieme a lui: non sentirmi solo. Dopo il rapporto che avevo avuto con Lucas, tutta la scuola aveva saputo della mia curiosità - chiamiamola così - verso il sesso maschile e non potevo negare la cosa, ma non mi importava, perchè era quello che ero e non volevo rinnegarmi solo eprchè adesso un paio di stronzetti figli di papà avrebbero potuto chiamarmi in triliardi e triliardi di modi differenti per insultarmi. Appena mi fui allontanato dalla bocca di Cory, allungai le mie braccia attorno al suo collo così da potermi spiaccicare ancor più a lui. Si okay non facevo mai certe smancerie con lui in pubblico ma adesso c'era Hunter e dio solo sa quanto morissi dalla voglia di farlo ingelosire, anche se dubitavo fortemente che si sarebbe potuto ingelosire. « E' bello poter stare con una persona che ti tiene alla luce del sole, che non ha paura di baciarti davanti ai suoi amici, che ti tiene stretto e che ti riempie di attenzioni... E' una cosa bellissima » esclamai appoggiandomi con il viso sul petto nudo di Cory mentre i miei cochi andavano a puntarsi sul viso di Ethan che rispondeva in maniera assente ad una domanda postatagli dall'amico. « Donny pensi ancora a quel cretino che ti ha mollato perchè non aveva le palle?! Baby... te lo dico sempre e sempre te lo ripeterò: tu hai bisogno solo di me, quindi non pensare a nessun coglione. E' lui che è andato a perdere... ha perso un ragazzo meraviglioso come te... però sai, non mi dispiace per lui... perchè facendo questo ti ha spinto tra le mie braccia» Esclamò il ragazzo dandomi un bacio trai capelli ricci privi di gel quel giorno. Sorrisi immediatamente e , senza farlo apposta, Cory - inconsiamente - aveva lacnaito una frecciatina ad Hunter. Gli avevo raccontato del fatto che avevo avuto una relazione con un ragazzo della scuola, glia vevo spiegato tutto, omettendo - natualmente - il nome del ragazzo. « Non potrei chiedere nulla meglio di te. » esclamai con un sorriso sporgendomi alle labbra di COry per dargli un ennesimo bacio a stampo. Un paio di ragazzi uscirono dalle docce e non ci pensai due volte a levarmi le scarpe aiutandomi con le punte e spingendo le scarpe ai lati dei talloni così che potessero sfilarsi e a levarmi di dosso la maglietta che indossavo. Mi stavo per sbottonare i pantaloni quando Cory si affrettò a guardarsi attorno, e si c'erano si e no 3 o 4 ragazzi che nemmeno ci stavano prestando attenzione - tranne Hunter - e mi sbottonò i pantaloni per poter calare velocemente la zip di questi e tirarmia ssieme a lui verso le docce. Accompagnai questa cosa con uan risata e non appena sia io che il mio ragazzo fummo completamente nudi mi conficcai assieme a lui in una delle docce aprendo immediatamente l'acqua calda così che potesse scivoalre sui nostri corpi nudi. Una delel cose che, dovevo ammettere, Cory sapeva fare benissimo erano i pompini, fu per questo che non appena si inginocchiò dinnanzi a me ed iniziò a prestare attenzioni al mio membro con la sua stupenda bocca, mi concessi un grugnito. « Oddio Hunt... » per un'attimo non feci nemmenoc aso al modo in cui avevo chiamato il ragazzo, sapevo solo che in quel momento non era a Cory che stavo pensando, i miei pensieri erano tutti fissi su Hunter.

    "they say you learn wrong, then let me make mistakes "

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    ◇ HUNTER WILLIAM FITZPATRICK ◇

    In quei giorni avevo continuato a pensare e ripensare alla storia che c'era stata tra me e Donovan e non riuscivo a giungere ad una conclusione che ciò che avevo fatto - ovvero il modo in cui avevo deciso di chiuderla - fosse stato quello adatto. O meglio, non ero nemmeno sicuro che fosse stato giusto chiuderla. Da un lato credevo - o mi volevo auto-convincere - che avevo fatto la scelta più saggia, in quanto non c'era modo di portare avanti quella relazione nel contesto del college e con l'inizio delle vacanze estive sarebbe stato ancora tutto più complicato. Per non parlare dal fatto che sicurament, se ci fossimo per assurdo messi insieme, Donny avrebbe voluto avere 'esclusiva sul mio corpo e diciamo solo che io non ero il tipo più adattato per intraprendere una relazione seria. Nemmeno quella con Chelsea lo era mai stata: eravamo entrambi molto aperti e ci andava bene così - era proprio per questo che non mi ero mai trattenuto ad andare occasionalmente a letto con una ragazza che reputavo carina. Magari in seguito la mia storia con la mia ragazza si sarebbe trasformata in qualcosa di serio - e mio padre e mia madre avrebbero fatto i salti di gioia - ma per ora le cose sarebbero rimaste come stavano. In aggiunta a tutto questo, qualcuno una volta aveva detto qualcosa di simile a "se lo ami davvero, lascialo andare" ed era proprio ciò che avevo fatto. Escludendo la parte dell'amare, si intende. Ovviamente. Non mi dava fastidio ammettere che ci tenessi a lui, anche perchè se no non avrei fatto ciò che avevo fatto, ma di certo non lo amavo - come non avevo amato nessun altro in vita mia. Dall'altro lato mi sembrava di aver tradito tutto quello in cui avevo sempre creduto e che era un po' la mia filosofia di vita, ovvero non arrendersi mai. Sapevo che poteva risultare banale, ma ero quel tipo di persona che se voleva una cosa la otteneva a qualsiasi costo, e solitamente per me non era poi così tanto difficile. In quella situazione mi sembrava proprio di aver letteralmente spinto Donovan - che avrei tanto voluto avere tutto per me - nelle braccia di Cory. La cosa che comunque mi disturbava più di tutte era il fatto che, probabilmente, Donny non avesse nemmeno capito quanto davvero tenessi a lui. Con tutte le cose che gli avevo detto ero stato il primo a oscurare questo dettaglio, ma ora sarei davvero voluto tornare indietro per mettere a posto le cose, o almeno per fargli capire che ciò che c'era stato fra di noi - sebbene breve - era stato comunque importante. Non volevo che pensasse che non lo avessi mai considerato più di un giocattolino da scoparmi quando avevo voglia, anche perchè in tutto ciò che avevamo condiviso il sesso aveva occupato solo una piccola parte. Ero però consapevole che nel lasciarlo avevo reso perfettamente l'idea che non fosse contato nulla per me, e di questo me ne pentivo. Osservare poi i due ragazzi che si abbracciavano e baciavano proprio davanti ai miei occhi - e ripeto, vaffanculo, perchè c'erano altri mille posti in cui avrebbero potuto farlo - mi faceva solo venire voglia di piangere. Odiavo il modo in cui Donny si stava comportando, il modo che aveva di schiaffarmi tutto in faccia e di dirmi « E' bello poter stare con una persona che ti tiene alla luce del sole, che non ha paura di baciarti davanti ai suoi amici, che ti tiene stretto e che ti riempie di attenzioni... E' una cosa bellissima », parole che ora stava rivolgendo al giocatore di pallanuoto. Fu poi quest'ultimo a continuare con un « Donny pensi ancora a quel cretino che ti ha mollato perchè non aveva le palle?! Baby... te lo dico sempre e sempre te lo ripeterò: tu hai bisogno solo di me, quindi non pensare a nessun coglione. E' lui che è andato a perdere... ha perso un ragazzo meraviglioso come te... però sai, non mi dispiace per lui... perchè facendo questo ti ha spinto tra le mie braccia » e si, in quel momento raggelai, per poi guardare Donovan con sguardo prima stupito e poi gelido. Non poteva avergli detto tutto. Oh cazzo. No, no, no. Avevo lasciato il riccio per paura che qualcuno ci scoprisse e ora lui era andato a spifferarlo al suo fottutissimo ragazzo.. dio, era proprio un deficiente. Gli avrei dovuto parlare, per forza. Non poteva farmi una cosa del genere, cristo. Il colpo finale mi fu poi dato dal « Non potrei chiedere nulla meglio di te » di Donovan, a cui non mi privai di reagire con una smorfia piuttosto schifata. Sarei anche potuto stare male quanto volevo, ma non gli avrei di sicuro dato la soddisfazione di vedermi soffrire. Mentre poi Seth si rivestiva e io avevo preso a messaggiare con Elaine, notai il riccio che si atava svestendo e dio, non credevo che lo avrebbero fatto davvero. Invece fu proprio quello che successe e i due si diressero entrambi nudi dentro una delle innumerevoli docce ormai vuote. Fu solo qualche minuto dopo che « Oddio Hunt... » sentii e spalancai gli occhi, per poi voltarmi subito dopo verso Seth che stava tranquillamente sistemando i suoi vestiti nello zaino, ignaro di tutto. O ero pazzo, o quello era Donovan che aveva appena mormorato "Hunt". Non "Cory", ma "Hunt". Non riuscivo nemmeno a ragionare in quel momento, ma non ne ebbi comunque molto tempo perché una volta che i sospiri e i grugniti del ragazzo si fecero più pesanti ci pensò Seth a « Scommetto cento dollari che stavolta Doherty se lo fa mettere in culo » esclamare scherzando, ad un tono di voce abbastanza alto per riuscire a farsi sentire da tutti. A questo commento seguirono le risatine dei pochi rimasti e si, era un comportamento disgustoso, che non potevo soffrire. « Ehy, Seth, lasciali stare dai. Andiamo via di qui e basta » cercai di farlo calmare. Avevo davvero bisogno di uscire da quello spogliatoio, perchè non avrei sopportato di sentire più nemmeno un gemito uscire dalla labbra di Donovan.

    we will never look back at the faded silhouette

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    ◇ DONOVAN EARC DOHERTHY ◇

    Probabilmente la miglior cosa non sarebbe stata quella di tornare a quella sera in cui ero stato con Lucas, forse la miglior cosa sarebbe stata quella di tornare a quella fotuttissima mattina in cui avevo fatto a pugni con un cretino della scuola, cosa che mi aveva giovato due ore di detenzione, ore dopo le quali c'era stato il primo bacio tra me ed Hunter. Ricordo quel momento come se fosse ieri, la bocca del ragazzo che si appoggiava sulla mia. Non avrei mai pensato che l'avesse mai fatto, nemmeno mentre muoveva la bocca contro la mia riuscivo ancora a crederci. Ero stato settimane, of orse anche mesi, a fissarlo e a farmis trane fantasie su di lui, fantasie a cui non riuscivo a dare una logica buona dato che inizialmente non mi sembrava una cosa normale essere attratti così tanto da qualche ragazzo, sopratutto se il ragazzo in questione è uno dei più popolari del college che frequenti, tenendo poi conto che la sua ragazza era una strafiga sulla quale tutta la scuola sbavava: maschi perchè volevano farsela e la ragazze naturalmente perchè volevano essere come lei. Forse sarebbe stato meglio a tornare a quel giorno, e dargli uno schiaffo in pieno viso, sarebbe stato meglio ripudiare quel bacio, andarmene e non agarlo di scriscio. Forse, ma la verità era che quel bacio mi era piaciutod a morire e mi era piaciuto anche tutto ciò che si era andato poi a susseguire subito dopo. Il pompino che gli avevo fatto nel bagno dei ragazzi, la prima notte che aveva passato con me in camera mia. Notte in cui non avevamo fatto sesso, e ci eravamo solo limitati a stringerci l'uno all'altro. Tutto questo però era stato poi gettato in fumo da Hunter ed io non potevo farci nulla. Insomma, se lui non voleva io non potevo di certo costringerlo a stare insieme a me. Non potevo e basta. Avevo commesso un errore e mi ero preso le mie colpe dopo essere andato con Lucas, era stato uno stupido e cretino errore che però aveva fatto si che tutto quello che si era creato nel corso di un mesetto o due, assieme ad Hunter, andasse a buttarsi nel cesso. Non avevo avuto il coraggio di raccontare a nessuno al verità su quello che era successo tra me ed Hunter, o meglio, a Cory avevo parlato della situazione, anche perchè io ed il ragazzo ci eravamor tirovati in camera mia - dopo aver fatto sesso - a chiacchierare delle varie cose tra cui anche le precedenti relazioni e alla sua domanda "quindi prima di me tu sei stato già con un ragazzo" non mi era sembrato giusto dirgli una bugia e quindi, dopo aver preso un sospiro ed essermi messo seduto nel mio letto avevo iniziato a raccontare tutta la storia al ragazzo, tutto, nei minimi dettagli. L'unico dettaglio che avevo tralasciato era stato il nome di Hunter, quello della sua ragazza e naturalmente anche il fatto che a scuola avesse una certa notorietà. Se non avessi tralasciato questi campi probabilmente a Cory non ci sarebbe voluto molto a capire di chi stessi parlando e no, non volevo metter di certo nei guai - diciamo così - anche Hunter. Volevo semplicemente che lui andasse avanti con ciò che aveva scelto e che continausse la su vita al meglio, proprio come stavo facendo io, anche se ero pur sempre convinto che il mio meglio fosse lui. Quando Cory aveva esclamato le sue parole, avevo notato lo sguardo di Hunter verso di me e si mi aveva guardato con uno sguardo quasi gelido, dopo aver spalancato gli occhi e voltai subito il mio viso verso il mio ragazzo, come avevo imamginato, aveva pensato che avessi raccontato tutto a Cory, ma non avevo la minima voglia di scambaire con lui nemmeno mzza parola quindi non mi sarei soffermato a dirgli che non era come pensava. Ero entrato nella doccia assieme a Cory e non appena questo aveva iniziato a praticarmi del sesso orale, non mi ero trattenuto dal iniziare a gemere e trai gemiti, mugugnare anche il nome di Hunter. Mi accorsi delal cosa solo dopo averla pronucnaita ma per mia fortuna Cory sembrò non accorgersene e continuò il suo lavoro fino a quando poi non interruppi io dopo aver sentito « Scommetto cento dollari che stavolta Doherty se lo fa mettere in culo » parole uscite dalla bocca dell'amico di Hunter, avevo riconosciuto la voce e - anche se con difficoltà- feci si che il mio ragazzo si allontanasse con il viso dal mio bacino per poter uscire almeno con il viso dalla doccia e poter guardare il ragazzo accanto ad Hunter che però si precipitò a dire un « Ehy, Seth, lasciali stare dai. Andiamo via di qui e basta » Mi morsi subito il labbro inferiore ed abbozzai un mezzo sorrisetto. Benchè non avesse usato chissà che affermazione, aveva comunque cercato di difendermi e si, era adorabile. Lasciai poi le cose così e ritornai al mio ragazzo che immediatamente si precipitò a baciarmi la bocca e a far si che potessi mettermi aggrappato al suo corpoa modo di Koala.

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